Abbazia di San Giovanni in Venere
Viale San Giovanni in Venere, 56, 66022 Fossacesia CH, Italia
4.7
4 recensioni
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7F3X+WF Fossacesia, Provincia di Chieti, Italia
Segnalazione posizione
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Lunedì: 8–20
Martedì: 8–20
Mercoledì: 8–20
Giovedì: 8–20
Venerdì: 8–20
Sabato: 8–20
Domenica: 8–20
Martedì: 8–20
Mercoledì: 8–20
Giovedì: 8–20
Venerdì: 8–20
Sabato: 8–20
Domenica: 8–20
In questo periodo fino alla fine di agisto sta ospitando sta
una rappresentazione del mitico gioiello abruzzese della PRESENTOSA posizionata proprio ai piedi dell'abbazia.
La sua prima apparizione è stata per accogliere l’arrivo del Giro d’Italia! Ad attendere la tappa sulla Maiella, in località Mammarosa di Pretoro, un’opera di Land Art che riproduce la “PRESENTOSA”.
L’installazione in legno del diametro di mt. 12, rappresenta il capolavoro dell’arte orafa della tradizione abruzzese, un gioiello settecentesco che viene tuttora realizzato dagli orafi artigiani dell’Abruzzo: un pegno d’amore che ricorda i rosoni delle nostre cattedrali.
Nata da un’idea di Antonio Corrado l’installazione è stata realizzata in legno dal Maestro Francesco Carullo , in stretta sinergia con il Club per l’Unesco di Chieti, l’Ente Mostra Artigianato Artistico Abruzzese, il Comune di Pretoro e grazie alla collaborazione del Parco Nazionale della Maiella.
L’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese ha ritenuto di voler curare la realizzazione di questo importante manufatto, con la speranza che venga recepita la rilevanza di avere in Abruzzo un marchio di qualità che contraddistingua l’artigianato artistico, e si occuperà dell’installazione del manufatto sapientemente realizzato con le nuove tecnologie digitali dal M° Francesco Carullo.
Questo modello di PRESENTOSA ha due cuori 💛💛 un binomio d’amore come montagna e mare, uomo e ambiente, arte e natura.
Un gioiello che evoca la grandiosità dell’arte orafa abruzzese, che ha visto grandi interpreti e maestri come Nicola da Guardiagrele, un gioiello che lega alla sacralità di un pegno d’amore, la sacralità dei rosoni delle cattedrali regionali.
Un dono come pegno a pazientare il sicuro ritorno dalla lunga transumanza.
Ricordiamo, la descrizione che ne fa Gabriele d’Annunzio nel “Trionfo della morte”, testo che descrive il promontorio sul Trabocco del Turchino a San Vito Marina: “Portava agli orecchi due grevi cerchi d’oro e sul petto la Presentosa: una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori”.
Un luogo che merita assolutamente una visita in questo periodo per via dell'ospitalità di questa opera.
Ma sicuramente anche durante tutto il resto dell'anno 🌟🌟🌟🌟🌟🤩✌️