Battistero di San Giovanni in Tumba
Largo Tomba di Rotari, 71037 Monte Sant'Angelo FG, Italia
4.5
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PX44+X3 Monte Sant'Angelo, Provincia di Foggia, Italia
Segnalazione posizione
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Lunedì: 9–19
Martedì: 9–19
Mercoledì: 9–19
Giovedì: 9–19
Venerdì: 9–19
Sabato: 9–19
Domenica: 9–19
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A breve distanza da S. Maria Maggiore, e quasi attaccato all'abside
della diruta chiesa di San Pietro, si eleva il piú caratteristico monumento
di Monte Sant'Angelo: la cosiddetta « Tomba di Rotari », che a giudizio della maggior parte degli scrittori è anche « il monumento piú misterioso
dell'Italia meridionale », cosí per la sua forma come per l'uso a cui doveva
essere in origine destinato, ma soprattutto, forse, per la epigrafe apposta
al suo interno e intorno a cui ogni visitatore piú o meno colto s'interroga da secoli.
Questa epigrafe è costituita di tre versi incisi di sèguito su d'una sola riga:
+ INCOLA MONTANI PARMENSIS PROLE PAGANI ET
MONTIS NATUS RODELCRIMI VOCITATUS HANC FIERI
TUMBAM IUSSERUNT HI DUO PULCHRAM
Il nostro Pagano (di origini parmesi) e il nostro Rodelcrimo o Rodelgrimo, i cui casati ricorrono piú d'una volta nelle carte garganiche dei bassi tempi e che dovevano anche aver avuto rapporti di parentela fra loro, se la sorella di un Pagano, di nome Augessa, come risulta da una carta cavense di Lucera del 1109, aveva sposato un Rodelgrimo, figlio di Sygenolfo, allora dimorante in Lucera.
Due uomini fra i piú in vista senza dubbio, e per censo e per cariche ricoperte, di quella interessantissima società « montanara » che s'era andata formando col rapido crescere del nuovo centro abitato intorno al Santuario dell'Arcangelo, méta ininterrotta di pontefici, di re, di imperatori, di principi, di porporati, di uomini d'alta cultura e di umili fedeli, provenienti in pellegrinaggio.
la « cappella » o « tribuna» di San Giovanni era limitata intorno al Mille al solo dado della galleria a pianterreno. Essa s'arrestava, insomma, alla cornice con bassorilievi nei fondati, tirata al disopra delle arcate a sesto acuto. Caduta piú tardi la cupola a calotta emisferica che poggiava su codesto quadrato poco piú su della cornice, ecco intervenire i nostri due
« galantuomini », Pagano e Rodelgrimo.
E a questa sopraelevazione, ricca di finestre e di ornati di diverse specie, il popolo dà il nome di « tomba », nel senso che a quel tempo era proprio della parola « tumba »; per cui il bel Battistero di San Giovanni diventa d'ora in poi sulle sue labbra « San Giovanni in tomba ».
Il popolo pugliese era nel suo complesso un popolo colto, e la sua
cultura, di origine prevalentemente classica, riceveva sempre nuovo
alimento dal flusso continuo dei pellegrini ai suoi Santuari, dall'andirivieni
dei Crociati dell'intero mondo cristiano, dai suoi sempre piú fiorenti
commerci con i maggiori centri del Mediterraneo. Dominatori e predoni
di ogni parte di Europa si avvicendarono per secoli sulla terra di Puglia
detta « fortunata » come la disse Dante, perchè esposta, a causa della sua posizione geografica, alle diverse vicende della fortuna; ma non riuscirono mai ad essiccarne o alterarne la vena creativa. Lavorare ed innalzare la pietra era per la sua gente un modo, forse il primo modo, di cantare anche nel dolore.