Don Enzo, gentile simpatico e una bellissima Omelia. Bella da vedere l'infiorata del Corpus Domini. Nel contesto graziosa la Chiesa, con una bella scalinata davanti all'ingresso, peccato però che termina su una strada provinciale d'estate un po' trafficata. Parcheggi non lontani.
Annarosa abagnale2 anni fa
La Parrocchia di san Bartolomea sorge in un punto di Corbara dove si può ammirare un panorama meraviglioso. All'interno vi si trovano statue e affreschi molto belli. Mi ha colpito molto nella navata laterale di destra la statua di Cristo morto. Il parroco don Vincenzo è una persona squisita,molto accogliente.
Erasmo Capriglione2 anni fa
Corbara è un comune italiano di 2.607 abitanti della provincia di Salerno in Campania, dall'aprile 2013 fa parte dell'Unione dei comuni Terre dell'Agro, assieme ai comuni di San Marzano sul Sarno e Sant'Egidio del Monte Albino.
Patrono del paese è san Bartolomeo, titolare della chiesa parrocchiale, insieme a sant'Erasmo. In onore di quest'ultimo viene messa in scena da oltre un secolo e mezzo la "Calata dell'angelo", che ricorda l'angelo sceso dal cielo per salvare il santo dal martirio: l'episodio viene raffigurato ogni anno nel mese di luglio da una persona che in costume da angelo cala con una sorta di teleferica dalla chiesa Sant'Erasmo, situata in alto su una roccia, fino ai piedi della stessa, sulla piazza del Rione Sala.
Il territorio prevalentemente montagnoso del comune di Corbara, ha una superficie di 6,66 km². con altitudine che varia dai 106 agli 800 m circa del Valico di Chiunzi. Sviluppatosi mano a mano attorno al nucleo storico del Rione Sala, rione dai caratteristici scorci, il paese si è arricchito di molte frazioni inglobate con gli anni al centro. Il Municipio sorge proprio a metà strada dalle periferie; accanto c'è il campo di calcio e la palestra. A San Bartolomeo Apostolo, patrono di Corbara, è dedicata la chiesa principale, eretta, nel '500, in località Piazza, allora periferia del paese. Altre due chiese testimoniano l'amore per l'arte e la fede dei corbaresi: quella di San Giuseppe, che richiama meglio, per la sua ubicazione, la religiosità domestica del Medioevo e quella di Sant'Erasmo, dove fanno bella mostra di sé, due tele attribuite al pittore Luca Giordano massimo esponente della scuola napoletana del seicento. Dal telegrafo lo sguardo domina l'intera valle raccolta tutta intorno alle pendici del Vesuvio prima di aprirsi all'estremo limite massimo del Golfo di Castellammare di Stabia. Di sera è possibile ammirare la distesa punteggiata di mille e mille luci che già colpì il famoso novelliere francese Guy de Maupassant che, diretto a Ravello, scrisse nel suo diario di viaggio: "Questo posto è una terrazza sul Paradiso"
Emmegi comunication2 anni fa
Altre denominazioniS. Bartolomeo apostolo Notizie Storiche
1479 - 1587 (preesistenze carattere generale)
Gli atti dell'Archivio diocesano di Nocera, relativi al Sinodo, voluto dal Vescovo Pietro Strabone nel 1479, ci dicono che, già a quel tempo, a Corbara, esisteva una Chiesa di S. Bartolomeo, tuttavia, le sue condizioni statiche ed architettoniche dovevano essere piuttosto precarie se, come risulta dalla Visita Pastorale di mons. Eusebio del 10 giugno 1526, essa veniva descritta come "un'antica spelonca, diruta e non pavimentata". Nel 1587 il Sindaco Gio Angelo Giordano e moltissimi altri cittadini, rivolsero al Vescovo Sulpicio Costantino una petizione che portò all'autorizzazione ad erigere una Chiesa parrocchiale, dedicata a S. Bartolomeo DescrizioneLa facciata principale prospiciente la strada principale che attraversa la cittadina di Corbara, si presenta semplice e lineare, affiancata dal campanile a pianta quadrata. Il sagrato è raggiungibile tramite una scala in pietra. Il prospetto è composto da due registri sormontati da un timpano di forma triangolare. Il primo registro è scandito da lesene che incorniciano il portale di ingresso. Il secondo registro presenta delle lesene sormontati da capitelli di ordine ionico. Al centro vi è un'apertura circolare con una vetrata raffigurante San Bartolomeo Apostolo titolare della Parrocchia e patrono della Città di Corbara. Di impatto è la cupola ricoperta da maioliche vietresi, tipiche delle costruzioni religiose della Costiera Amalfitana. L'interno si presenta a tre navata con quella centrale più lunga coperta da un soffitto piano realizzato a seguito del terremoto del 1980. L'ingresso presenta un tamburo in legno sormontato dal coro in muratura che ospita l'organo, raggiungibile tramite una scala a chiocciola in ferro posta alla sinistra del tamburo. Le navate laterali, divise da archi a tutto sesto interrotte da lesene, presentano in fondo alla navata destra la cappella di San Bartolomeo, mentre alla navata sinistra vi è una porta che da accesso alla sacrestia. Il presbiterio, sormontato dalla grande cupola, presenta l'altare maggiore in marmo bianco di Carrara con inserti in marmo giallo di Siena, con al centro il tabernacolo. L'altare maggiore è sormontato da una pala del 1600 raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Bartolomeo e Pietro, incorniciata da una cornice di stucchi settecenteschi, a sua volta sormontata da un lunotto con al centro un'altra piccola tavola raffigurante il martirio di San Bartolomeo.
All'interno vi si trovano statue e affreschi molto belli. Mi ha colpito molto nella navata laterale di destra la statua di Cristo morto.
Il parroco don Vincenzo è una persona squisita,molto accogliente.
Patrono del paese è san Bartolomeo, titolare della chiesa parrocchiale, insieme a sant'Erasmo. In onore di quest'ultimo viene messa in scena da oltre un secolo e mezzo la "Calata dell'angelo", che ricorda l'angelo sceso dal cielo per salvare il santo dal martirio: l'episodio viene raffigurato ogni anno nel mese di luglio da una persona che in costume da angelo cala con una sorta di teleferica dalla chiesa Sant'Erasmo, situata in alto su una roccia, fino ai piedi della stessa, sulla piazza del Rione Sala.
Il territorio prevalentemente montagnoso del comune di Corbara, ha una superficie di 6,66 km². con altitudine che varia dai 106 agli 800 m circa del Valico di Chiunzi. Sviluppatosi mano a mano attorno al nucleo storico del Rione Sala, rione dai caratteristici scorci, il paese si è arricchito di molte frazioni inglobate con gli anni al centro. Il Municipio sorge proprio a metà strada dalle periferie; accanto c'è il campo di calcio e la palestra. A San Bartolomeo Apostolo, patrono di Corbara, è dedicata la chiesa principale, eretta, nel '500, in località Piazza, allora periferia del paese. Altre due chiese testimoniano l'amore per l'arte e la fede dei corbaresi: quella di San Giuseppe, che richiama meglio, per la sua ubicazione, la religiosità domestica del Medioevo e quella di Sant'Erasmo, dove fanno bella mostra di sé, due tele attribuite al pittore Luca Giordano massimo esponente della scuola napoletana del seicento. Dal telegrafo lo sguardo domina l'intera valle raccolta tutta intorno alle pendici del Vesuvio prima di aprirsi all'estremo limite massimo del Golfo di Castellammare di Stabia. Di sera è possibile ammirare la distesa punteggiata di mille e mille luci che già colpì il famoso novelliere francese Guy de Maupassant che, diretto a Ravello, scrisse nel suo diario di viaggio: "Questo posto è una terrazza sul Paradiso"
Notizie Storiche
1479 - 1587 (preesistenze carattere generale)
Gli atti dell'Archivio diocesano di Nocera, relativi al Sinodo, voluto dal Vescovo Pietro Strabone nel 1479, ci dicono che, già a quel tempo, a Corbara, esisteva una Chiesa di S. Bartolomeo, tuttavia, le sue condizioni statiche ed architettoniche dovevano essere piuttosto precarie se, come risulta dalla Visita Pastorale di mons. Eusebio del 10 giugno 1526, essa veniva descritta come "un'antica spelonca, diruta e non pavimentata". Nel 1587 il Sindaco Gio Angelo Giordano e moltissimi altri cittadini, rivolsero al Vescovo Sulpicio Costantino una petizione che portò all'autorizzazione ad erigere una Chiesa parrocchiale, dedicata a S. Bartolomeo
DescrizioneLa facciata principale prospiciente la strada principale che attraversa la cittadina di Corbara, si presenta semplice e lineare, affiancata dal campanile a pianta quadrata. Il sagrato è raggiungibile tramite una scala in pietra. Il prospetto è composto da due registri sormontati da un timpano di forma triangolare. Il primo registro è scandito da lesene che incorniciano il portale di ingresso. Il secondo registro presenta delle lesene sormontati da capitelli di ordine ionico. Al centro vi è un'apertura circolare con una vetrata raffigurante San Bartolomeo Apostolo titolare della Parrocchia e patrono della Città di Corbara. Di impatto è la cupola ricoperta da maioliche vietresi, tipiche delle costruzioni religiose della Costiera Amalfitana. L'interno si presenta a tre navata con quella centrale più lunga coperta da un soffitto piano realizzato a seguito del terremoto del 1980. L'ingresso presenta un tamburo in legno sormontato dal coro in muratura che ospita l'organo, raggiungibile tramite una scala a chiocciola in ferro posta alla sinistra del tamburo. Le navate laterali, divise da archi a tutto sesto interrotte da lesene, presentano in fondo alla navata destra la cappella di San Bartolomeo, mentre alla navata sinistra vi è una porta che da accesso alla sacrestia. Il presbiterio, sormontato dalla grande cupola, presenta l'altare maggiore in marmo bianco di Carrara con inserti in marmo giallo di Siena, con al centro il tabernacolo. L'altare maggiore è sormontato da una pala del 1600 raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Bartolomeo e Pietro, incorniciata da una cornice di stucchi settecenteschi, a sua volta sormontata da un lunotto con al centro un'altra piccola tavola raffigurante il martirio di San Bartolomeo.