Pieve di Santa Maria Assunta
Via Cesare Battisti, 7, 43045 Fornovo di Taro PR, Italia
4.5
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M3RW+GW Fornovo di Taro, Provincia di Parma, Italia
Segnalazione posizione
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All'interno il nartece funge da atrio d'accesso alle tre navate; sviluppato su due campate per complessive sei volte a crociera intonacate, l'antico portico dell'XI secolo conserva gli originari pilastri polistili in pietra, coronati da capitelli decorati con bassorilievi, rappresentanti i Simboli degli Evangelisti, la Tentazione di Adamo ed Eva e altre scene e figure umane e zoomorfe. Sulla parete di divisione con le navate, corrispondente all'antica facciata innalzata nell'XI secolo, sono inoltre murate le statue romaniche di un vescovo e un re.
L'organo conservato oggi nella pieve fu fabbricato nel 1884 da Pacifico Inzoli.
Nel 1917 fu deciso lo spostamento dello strumento, che fu restaurato da Giuseppe Cavalli e collocato in un'ampia nicchia della cantoria presente in controfacciata; l'organo fu nuovamente sistemato da Enrico Cavalli nel 1941, con la trasformazione della trasmissione da meccanica a pneumatica.
In seguito lo strumento cadde in disuso, fino al restauro del 2005 da parte di Daniele Giani, che lo riportò alla conformazione originaria.
Costituito da 19 canne in lega di stagno, alcune delle quali risalenti al XVII e al XVIII secolo, lo strumento è oggi a trasmissione meccanica, con tastiera di 58 tasti e pedaliera di 18 pedali.
A destra cinque dannati bruciano in una caldaia: l'insieme della immagini rappresenta l'eterna punizione dei sette vizi capitali. Sul lato destro un'altra lastra mostra due figure avvinte, forse in lotta fra loro o forse in passo di danza. Altre due figure, di cui una angolare, sono in posizione di preghiera.
Straordinaria la lastra, usata come paliotto dell'altare, che narra il martirio di Santa Margherita e notevoli i capitelli delle colonne
Nel 1050 circa venne costruita la chiesa a tre navate e tre absidi la cui struttura è alla base dell’edificio attuale.
Secoli dopo furono aggiunte le cappelle laterali, mentre nel periodo 1927-1942 venne eseguito un radicale intervento di restauro che ripulì la pieve dalle aggiunte settecentesche, restituendole un aspetto romanico.
All'interno e in facciata si possono ammirare delle sculture e dei capitelli duecenteschi. Particolarmente degno di nota è un pannello con le storie del martirio di Santa Margherita, proveniente da un pulpito smembrato.
Sopra l'altare è esposta la copia di una croce-reliquiaro del X-XI secolo. L'originale venne scoperta nel 1970: si trovava all'interno di un mortaio marmoreo sepolto sotto il pavimento del presbiterio.
Da visitare!