La Chiesa di San Giulio è di fondazione romanica, come testimoniano le tre absidi semicircolari decorate a coppie di archetti pensili scanditi da lesene, la cui muratura è rimasta in gran parte quella originaria in laterizio e ciottoli di fiume. Il campanile e la facciata sono invece di costruzione settecentesca, secolo in cui la chiesa venne a perdere la sua connotazione medievale.
Fu eretta nei primi anni del XII Secolo, insieme al centro religioso che i canonici regolari agostiniani costruirono vicino a Dulzago, insediamento rurale oggi totalmente scomparso; da cui il nome Badia di Dulzago. Nel corso dei secoli la badia perse progressivamente la propria funzione eminentemente spirituale per trasformarsi via via in centro agricolo e, oggi, anche turistico.
La località rimane affascinante, sia per la sua amena posizione agreste sia per le testimonianze storiche che il complesso è in grado di offrire, con le varie corti ancora perfettamente riconoscibili.
Enrico Ripamonti2 anni fa
La chiesa fu costruita intorno al 1120 in sostituzione di un edificio di culto più antico. Inizialmente in stile romanico (belle le tre absidi al termine delle tre navate) fu poi modificata in periodo gotico con l'aggiunta del tiburio (con funzioni di campanile) e della sacrestia. Un vero campanile fu innalzato solo nel Settecento. L'interno presenta affreschi che vanno dal XV al XVIII secolo. La chiesa faceva parte di un importante insediamento monastico poi trasformato in grande azienda agricola articolata su più edifici. Alcuni di essi sono - purtroppo - in disuso ma il complesso rimane affascinante.
Giorgio Mandrino2 anni fa
Bella esperienza, il portone è chiuso ma basta spingerlo. La chiesa è all'interno del cimitero. Accessibile senza problemi anche la cripta.
Renzo Gatti2 anni fa
Da visitare assolutamente. Vale la pena
Giorgio Spinoglio2 anni fa
A fine restauro vedremo di quanto alzare le stelle
Annamaria della casa2 anni fa
Posto interessante .consiglio anche ristorante attiguo
Fu eretta nei primi anni del XII Secolo, insieme al centro religioso che i canonici regolari agostiniani costruirono vicino a Dulzago, insediamento rurale oggi totalmente scomparso; da cui il nome Badia di Dulzago. Nel corso dei secoli la badia perse progressivamente la propria funzione eminentemente spirituale per trasformarsi via via in centro agricolo e, oggi, anche turistico.
La località rimane affascinante, sia per la sua amena posizione agreste sia per le testimonianze storiche che il complesso è in grado di offrire, con le varie corti ancora perfettamente riconoscibili.
L'interno presenta affreschi che vanno dal XV al XVIII secolo.
La chiesa faceva parte di un importante insediamento monastico poi trasformato in grande azienda agricola articolata su più edifici. Alcuni di essi sono - purtroppo - in disuso ma il complesso rimane affascinante.