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Pieve delle Sante Flora e Lucilla

Piazza Arcipretura 1,, 58037 Santa Fiora GR, Italia

Pieve delle Sante Flora e Lucilla
Chiesa cattolica
4.5
40 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
RHJP+6J Santa Fiora, Provincia di Grosseto, Italia
Segnalazione posizione
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Alberto cambi
Alberto cambi2 anni fa
Una visita che avevo già fatto tanti anni fa e nonostante ciò mi lascia ancora senza fiato.
Da una stradina del paese, deserta, ci si trova all'improvviso davanti la facciata della Pieve delle Sante Fiora e Lucilla, molto bella nella sua austera semplicità, arricchita solo da un bel rosone; si entra e ci si trova attorniati da numerose terracotte dei Della Robbia. Opere di una complessità e bellezza unica, che non ha riscontro da nessun altra parte. La cosa che più mi colpisce è il trovarmi a tu per tu in completa solitudine davanti a tanta bellezza così delicata, così sublime e al tempo stesso anche indifesa.
Stefania Pieroni
Stefania Pieroni2 anni fa
Sono un po' di parte ma una chiesa così ricca di opere di Andrea Della Robbia è unica al mondo. Santa Fiora poi è un paese dell'Amiata da visitare perché pieno di storia e di luoghi interessanti.
Alberto Barbero
Alberto Barbero2 anni fa
Severa Pieve, già ricordata nel 1142, che fu restaurata a metà del '400 e trasformata alla fine del '700 con l'aggiunta delle due navate laterali. La facciata è a capanna con portale rinascimentale e rosone gotico in travertino. All'interno preziose e scenografiche terracotte robbiane (opere di Andrea Della Robbia eseguite tra il 1456 e il 1490} e un prezioso reliquiario delle Sante.
Bianca ferronato
Bianca ferronato2 anni fa
Un luogo sacro, un’antica Pieve dal carattere romanico-gotico, che conserva una stupenda collezione di ceramiche robbiane. Secondo la tradizione le Sante Flora e Lucilla salvarono il paese dal tentativo di occupazione di un esercito straniero e sono festeggiate con una gran processione e fiera il 29 luglio
Davide Pizzi
Davide Pizzi2 anni fa
La chiesa, che conserva un carattere architettonico romanicogotico, mostra una facciata a capanna divisa orizzontalmente da una cornice, sulla quale sono inseriti un elegante rosone in travertino a ruota e uno stemma in marmo degli Sforza e dei duchi di Segni del XVI secolo. Alla fine del Settecento, durante i lavori di ampliamento e ristrutturazione, fu collocato sulla facciata il portale cinquecentesco, originariamente del Cappellone del SS. Sacramento (ex Cappella Sforza). Nella stessa occasione, venne modificata ed ampliata la originaria struttura ad una navata con l’aggiunta di due navate laterali, divise da archi a tutto sesto su grossi pilastri. L’interno, coperto da capriate lignee e culminante con un’abside rettangolare, conserva una pregevole collezione di ceramiche robbiane uno dei rari esempi di arte fiorentina nell’area amiatina, artisticamente e culturalmente terra senese.
La prima robbiana che si incontra, davanti al fonte battesimale, è la tavola del Battesimo di Gesù, contornata da un festone di fronde e frutti (tra i quali si nota la mela cotogna simbolo della famiglia Sforza). La scena è chiusa in alto dalle braccia aperte dell’Eterno Padre che rivela al mondo il Figlio Salvatore (Hic est fi lius meus dilectus in quo manifestavi) su cui fa scendere lo Spirito Santo sotto forma di colomba.
Proseguendo verso l’altare maggiore, nella seconda campata di sinistra è collocata la pala della Madonna della cintola, ricca di componenti e di grande effetto scenografi co. La Vergine dona la cintura all’apostolo Tommaso mentre è innalzata al cielo da sei angeli. Alla scena sacra assistono devotamente alcuni santi, tra cui, secondo alcune ipotesi, santa Flora, riconoscibile per la palma (simbolo del martirio) in mano, san Francesco e san Michele (particolarmente venerato a Santa Fiora). Interessante la predella dove sono raffigurate scene della vita di Cristo (la “disputa nel tempio”, il “battesimo” e il “compianto”) e sui lati estremi lo stemma della famiglia committente. Le lesene laterali, con fregio e testine di cherubini, ospitano ciascuna tre figure di santi (bianche sul fondo azzurro), sospese su nuvolette tra i quali si riconoscono: san Sebastiano, san Giovanni evangelista, san Leonardo (a sinistra), san Raffaele e san Tobiolo, e altri. Questa pala si trovava, fino a qualche decennio fa, alle spalle dell’altare maggiore,
A sinistra dell’altare maggiore è posto invece il tabernacolo degli olii santi, con l’Eterno Padre in gloria fra i cherubini che benedice dall’alto a braccia aperte, mentre due angeli adoranti si trovano ai lati della porticina (l’originaria porticina in legno è stata recentemente sostituita da un panno ricamato).
Nella navata centrale, addossato ad un pilastro, troviamo il pulpito formato da tre bassorilievi sostenuti da colonne di pietra serena: nel pannello centrale è raffigurata l’Ultima cena con Cristo attorniato dagli apostoli; gli altri pannelli raffigurano la Resurrezione, con il Cristo vincitore sulla morte che resuscita dal sepolcro, e l’Ascensione, con il risorto che sale al cielo di fronte agli apostoli e alla madre.
Nella parete di destra si trova il Crocifisso detto di San Biagio, originariamente collocato nella cappella del cimitero
Proseguendo verso l’uscita si trova un’altra pala d’altare strutturata in forma di trittico, con al centro l’Incoronazione della Vergine e, ai lati, San Francesco stimmatizzato (a sinistra) e San Girolamo penitente (a destra). Le scene sono sormontate da festoni naturalistici con fronde e frutta. Nella predella sono rappresentate le scene dell’Annunciazione, della Natività e dell’Adorazione dei Magi.
Francesco Viti
Francesco Viti2 anni fa
Questa chiesa è un vero e proprio museo! Al suo interno conserva alcune terracotte invetriate di assoluto pregio, provenienti dalla bottega dei Della Robbia.
Giova
Giova2 anni fa
Splendida chiesa del 1200 e inizi 1300
Costantino sbrolli
Costantino sbrolli2 anni fa
Capolavori all' interno della chiesa, un numero considerevole di ceramiche Della Robbia in una piccola Pieve.
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