Concattedrale di San Giovenale
Via Roma, 29, 05035 Narni TR, Italia
4.7
131 recensioni
8 Commenti
GG98+56 Narni, Provincia di Terni, Italia
Segnalazione posizione
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Lunedì: 8–12
Martedì: 8–12
Mercoledì: 8–12
Giovedì: 8–12
Venerdì: 8–12
Sabato: 8–12
Domenica: 8–12
Martedì: 8–12
Mercoledì: 8–12
Giovedì: 8–12
Venerdì: 8–12
Sabato: 8–12
Domenica: 8–12
Nella cattedrali sono stratificati secoli di storia a partire dall'epoca paleocristiana fino ad arrivare al periodo barocco con il baldacchino in stile del Bernini in S.Pietro realizzato dal Paglia .
Tra i vescovi del XII secolo ricordiamo Agostino, figlio del Conte dei Marsi Rainaldo, che fu ordinato da Papa Pasquale II nel 1102[1].
Nel XIV secolo furono eseguiti interventi di rinnovamento ed ampliamento; dopo il 1322 l'abside fu completamente rinnovato in stile gotico, fu edificata la facciata e innalzato l'intero edificio. In questo periodo fu anche edificata una quarta navata a destra per riunire il nuovo edificio con il sacello originario di San Giovenale, posto entro le mura della città e a cui si accede attraverso un'apertura ricavata nella parete destra di tale navata.
Ulteriori interventi risalgono al Quattrocento, con l'aggiunta di un portico sul prospetto principale ad opera dei Maestri Lombardi (1470-1479) e la copertura a volte a crociera di tutte le navate.
La realizzazione della cripta iniziò nel 1642, allorché il vescovo Bocciarelli trasferì le reliquie di San Giovenale dal sacello originario alla cripta, realizzando un vasto ambiente in marmi colorati sotto l'altare che fu terminato solo all'inizio del secolo successivo.
Cattedrale bellissima, che riserva tante curiosissime sorprese ... c'e' sempre tanto da scoprire ed imparare, grazie a Dio 🙏⛪👍😀
Ci vorrebbero molti più preti così!
Erano anni che non ascoltavo con interesse un predica “al passo con i tempi”.
Grazie
e interessanti dell’Umbria meridionale.
Tale interesse è dato, innanzitutto, dall’eccezionalità delle stratificazioni che,
nel corso dei secoli, si sono succedute almeno a partire dall’età tardo-antica nel sito oggi occupato dall’edificio.
Il monumento è collocato in una zona nodale della città, nel punto in cui l’attuale strada statale Flaminia, che attraversa il centro abitato in direzione est-ovest, corre perpendicolarmente alla piazza Garibaldi (citata negli Statuti trecenteschi come
“Piazza del Lacus”).
La chiesa romanica sorge nel luogo in cui la tradizione vuole che sia stato sepolto il primo vescovo di Narni, Giovenale, vissuto nel IV secolo d.C. e ricordato da papa Gregorio Magno come “santo martire”
Dopo la morte del santo il sito venne utilizzato come area cimiteriale tra l’età tardo-antica e altomedievale. Questa zona veniva a trovarsi a ridosso dell’antica cinta muraria, nel punto in cui il bastione roccioso su cui sorgeva la città pre-romana e romana degradava fino a formare un avvallamento con la collina antistante che aumenta di quota in direzione sud fino alla Rocca albornoziana.
È probabile che la devozione popolare per il primo vescovo narnese abbia portato all’erezione, in questo stesso sito, di un piccolo “oratorio” dedicato a San Giovenale, poi inglobato nell’edificio romanico.
Secondo una recente ipotesi, il piccolo edificio, definito “basilicula” da Prandi, risalirebbe all’epoca del vescovo Cassio (536 - 558), in accordo con quanto riportato dalle fonti agiografiche, probabilmente nello stesso periodo in cui sono state realizzate opere di contenimento e di difesa dell’area occupata dalla necropoli che avrebbero portato al decadimento funzionale delle mura romane.
La prima notizia certa della chiesa sorta intorno all'oratorio, consacrata nel 1145 da papa Eugenio III e dedicata a San Giovenale, è costituita dall’iscrizione scolpita sull’architrave del portale d’accesso alla navata destra dell’edificio, datata 1120 e contenente il riferimento ad un certo “prete Lupo”, che aveva curato il riassesto del portale danneggiato per cause ignote. In realtà già nel 1047 è documentata l’esistenza a Narni di un Capitolo di San Giovenale, che a quella data ottiene un privilegio da parte dell’imperatore Enrico III.
Dai dati emersi nel corso del Convegno di Studi recentemente tenutosi nella città di Narni (22-23 settembre 2006) e dedicato alla chiesa di Santa Maria Maggiore (attualmente nota come San Domenico) sembra che l’ipotesi di Pani Ermini circa l’originaria funzione di quest’ultimo edificio come prima Cattedrale della città possa essere avvalorata in maniera quasi definitiva. La chiesa di San Giovenale sarebbe divenuta sede della cattedra vescovile solo nel XIII secolo.
L’edificio romanico, con abside accidentata e con originaria facciata a salienti, era probabilmente provvisto fin dall’inizio di quattro navate. La cosiddetta “quarta navata”, che si apre a lato della navata destra e che ingloba il sacello di San Giovenale, “venne progettata sullo spazio di un antico vicolo che costeggiando la roccia su cui sorgono le mura cittadine conduceva al sacello
la quarta navata serviva dunque a dilatare lo spazio della basilica vera e propria e stabilirne una più funzionale interazione con l’antico e venerato sacello dei santi vescovi”.
All’interno dell’antico oratorio alto-medievale sono conservate ancora oggi alcune decorazioni musive e ad affresco, di fondamentale interesse per la comprensione della cultura pittorica a Narni tra l’XI e il XII secolo. Il sacello di San Giovenale e San Cassio è stato sottoposto nel corso dei secoli a numerosi rimaneggiamenti che hanno modificato completamente la facciata
e parte dell’interno.
A causa di tali rimaneggiamenti la parete
su cui si conservano il mosaico e le pitture
si presenta oggi come un
“complicato palinsesto" la comprensione
del quale risulta strettamente legata al resoconto dei dati emersi in occasione
del recente intervento di resta
Gli interni sono di grande livello e la facciata è molto bella.
Inserita in un contesto molto particolare nel centro storico di questo stupendo centro umbro.