L'attuale Duomo di Sangemini, ed è dedicato al beatissimo Santo Gemine Confessore.
Fu in origine la Cattedrale di Carsulae e Casventino; la sua costruzione fu voluta nell’anno 310 dal vescovo San Volusiano, dopo il martirio di San Procolo, primo vescovo di Carsulae. Ricostruita in stile comanico nel sec. X poiché accolse le reliquie di San Gemine, ebbe altri successivi rifacimenti, fino alla forma attuale che data dal 1817.
Nella facciata si ravvisano alcune tracce delle varie epoche: in basso a destra, elementi della prima costruzione (IV secolo); il portale romanico del sec. X, composto con frammenti marmorei di antiche sculture romane; il grande finestrone che, con l’abside, è testimonianza di un rifacimento in stile gotico nel sec. XIV. Altra testimonianza delle varie ricostruzioni è la caratteristica asimmetria delle due parti della facciata e degli spioventi.
L’attuale foggia neoclassica è dovuta all’architetto Matteo Livoni di Roma e si dice istirata da Antonio Canova, che dal 1813 qui dimorava.
Nell’abside: “San Sebastiano“, tela ad olio del XVI secolo. Sull’altare maggiore: pregevole Crocifisso del XIV secolo e urna con le reliquie di San Gemine e pergamena del ritrovamento (1775). In sacrestia: cripta che custodì le ossa del Santo per 900 anni circa, dopo la traslazione da Ferento (VT) nell’anno 885.
Sonia fabi2 anni fa
Uno scorcio da uno dei borghi più belli d'Italia,piccolo ,accogliente con una festa molto ricca di manifestazioni e tradizione a fine settembre fino al 10 ottobre con sfilate in costume,sbandieratori e taverne per gustare piatti della tradizione umbra
Roberto Innocenti2 anni fa
Bellissimo. La visita guidata, dal parroco, è stata molto toccante.
Liana Pantalloni2 anni fa
Duomo del Delizioso Borgo di San Gemini. Luoghi di rara Bellezza
Fu in origine la Cattedrale di Carsulae e Casventino; la sua costruzione fu voluta nell’anno 310 dal vescovo San Volusiano, dopo il martirio di San Procolo, primo vescovo di Carsulae. Ricostruita in stile comanico nel sec. X poiché accolse le reliquie di San Gemine, ebbe altri successivi rifacimenti, fino alla forma attuale che data dal 1817.
Nella facciata si ravvisano alcune tracce delle varie epoche: in basso a destra, elementi della prima costruzione (IV secolo); il portale romanico del sec. X, composto con frammenti marmorei di antiche sculture romane; il grande finestrone che, con l’abside, è testimonianza di un rifacimento in stile gotico nel sec. XIV.
Altra testimonianza delle varie ricostruzioni è la caratteristica asimmetria delle due parti della facciata e degli spioventi.
L’attuale foggia neoclassica è dovuta all’architetto Matteo Livoni di Roma e si dice istirata da Antonio Canova, che dal 1813 qui dimorava.
Nell’abside: “San Sebastiano“, tela ad olio del XVI secolo. Sull’altare maggiore: pregevole Crocifisso del XIV secolo e urna con le reliquie di San Gemine e pergamena del ritrovamento (1775). In sacrestia: cripta che custodì le ossa del Santo per 900 anni circa, dopo la traslazione da Ferento (VT) nell’anno 885.
Luoghi di rara Bellezza