Trovata chiusa in orario di apertura senza nessuna indicazione esterna, come accade di solito per tutte le chiese di Venezia. Molto meglio scegliere di visitare non le chiese ma i musei della città, almeno hanno orari di apertura definiti e non aprono a caso e senza regole, e si possono chiedere informazioni telefoniche.
Silvia pecina quintero2 anni fa
Mi dispiace non potere corredare la mia recensione, come in questo caso di questa di San Marcuola, O delle chiese di Venezia in modo particolare. Trovo con frequenza il divieto per parte dei preti, sacrestani o personale della chiesa a scattare fotografie, probabilmente per proteggere ai capolavori che sono custoditi all’interno e che in passato sono state sostrati alle chiese veneziane. Tuttavia, per chi fosse veramente interessato alle opere presenti nella chiesa consiglio di osservare con attenzione gli orari, molto limitati delle messe e magari arrivare qualche minuto prima che queste siano celebrate. Architettonicamente parlando la chiesa fu opera degli architetti Antonio Gaspari e Giorgio Massari Le sculture di Giovanni Maria Morlaiter, anche lui come Massari ha lavorato sotto la Serenissima Repubblica di Venezia. Sono di Gaetano Susali, allievo dello scultore classicista Antonio Tarsia: i santi Giuseppe, Pietro Apostolo, Antonio da Padova, Giovanni Battista, Ermagora, Fortunato, Gaetano e altri ancora, vi accompagneranno nella vostra escursione nella chiesa di San Marcuola. Per quanto riguarda gli affreschi degni di nota sono quelli realizzati da Tintoretto con la sua Ultima Cena e La lavanda dei piedi, copia dell’originale che si trova oggi al Museo del Prado. L’Ultima Cena realizzata da Tintoretto nel 1547 e ora collocata sulla parete sinistra del presbiterio. L'opera, come testimoniato dall'iscrizione posta sul dipinto, fu commissionata all'artista veneziano da Isepo Morandello, presidente della Scuola del Sacramento, una piccola confraternita che si riuniva proprio nella chiesa di San Marcuola. Sulla parete opposta fa da pendant al quadro un altro olio su tela La lavanda dei piedi, copia dell'originale dipinto del Tinoretto oggi al Museo del Prado.
Ciscato Daniela2 anni fa
La chiesa è molto bella, sono stata ben accolta, complimenti
Annalisa barovier2 anni fa
È la mia parrocchia. La chiesa è stupenda, quadri di grandi pittori. Vicino c'è il vaporetto che trasporta alla Stazione o Piazzale Roma in 7 minuti. La Chiesa si chiama anche S.Ermagora e Fortunato
Eleonora Daniela Sorbello2 anni fa
Bella chiesa poco conosciuta. Sebbene gli esterni siano poco invitanti, l'interno merita una visita. A pochi passi della omonima fermata del vaporetto. Merita una visita
Nadia De Lazzari2 anni fa
La bella chiesa di San Marcuola si affaccia sul Canal Grande in posizione arretrata che lascia spazio ad un ampio campo. Tra i progettisti il famoso Giorgio Massari.
Laura b2 anni fa
È la mia parrocchia. Sono di parte... Ma è comunque una bella Chiesa . Il nome deriva dai santi Ermagora e Fortunato. Vi è anche qualche pezzo di prestigio
Bruno Del Prato2 anni fa
Chiesa stupenda la cui facciata improvvisamente si apre in uno spazio grande e solare dopo aver camminato tra calli e sottoportici stretti suggestivi ma meno solari
Trovo con frequenza il divieto per parte dei preti, sacrestani o personale della chiesa a scattare fotografie, probabilmente per proteggere ai capolavori che sono custoditi all’interno e che in passato sono state sostrati alle chiese veneziane.
Tuttavia, per chi fosse veramente interessato alle opere presenti nella chiesa consiglio di osservare con attenzione gli orari, molto limitati delle messe e magari arrivare qualche minuto prima che queste siano celebrate.
Architettonicamente parlando la chiesa fu opera degli architetti Antonio Gaspari e Giorgio Massari
Le sculture di Giovanni Maria Morlaiter, anche lui come Massari ha lavorato sotto la Serenissima Repubblica di Venezia.
Sono di Gaetano Susali, allievo dello scultore classicista Antonio Tarsia: i santi Giuseppe, Pietro Apostolo, Antonio da Padova, Giovanni Battista, Ermagora, Fortunato, Gaetano e altri ancora, vi accompagneranno nella vostra escursione nella chiesa di San Marcuola.
Per quanto riguarda gli affreschi degni di nota sono quelli realizzati da Tintoretto con la sua Ultima Cena e La lavanda dei piedi, copia dell’originale che si trova oggi al Museo del Prado.
L’Ultima Cena realizzata da Tintoretto nel 1547 e ora collocata sulla parete sinistra del presbiterio. L'opera, come testimoniato dall'iscrizione posta sul dipinto, fu commissionata all'artista veneziano da Isepo Morandello, presidente della Scuola del Sacramento, una piccola confraternita che si riuniva proprio nella chiesa di San Marcuola. Sulla parete opposta fa da pendant al quadro un altro olio su tela La lavanda dei piedi, copia dell'originale dipinto del Tinoretto oggi al Museo del Prado.
Sebbene gli esterni siano poco invitanti, l'interno merita una visita.
A pochi passi della omonima fermata del vaporetto. Merita una visita