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Chiesa di San Bartolomeo de Castèlaz

23030 Valdisotto SO, Italia

Chiesa di San Bartolomeo de Castèlaz
Chiesa
4.5
21 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
99R4+P3 Valdisotto, Provincia di Sondrio, Italia
bormio.eu
Segnalazione posizione
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Giorgio Sari
Giorgio Sari2 anni fa
Valdisotto chiesa di San Bartolomeo di Castelàz sorge su un promontorio di fronte alla frana di Val Pola. Di origine antichissima è tra le più belle e importanti della zona, è ricca di affreschi attribuiti a Giovannino di Sondalo e a Cipriano Valorsa, è situata su un sito archeologico di di grande importanza (sembrerebbe che ci sia una necropoli) da notare l'ossario adiacente alla chiesa. Consiglio vivamente una visita.
Ivan Previsdomini
Ivan Previsdomini2 anni fa
Luogo pieno di fascino, affreschi unici 😃
Francesco Della Torre
Francesco Della Torre2 anni fa
Segnalo, innanzitutto, che il nome corretto è "San Bartolomeo di Castelàz". Sorge a 1214 m, su uno sperone roccioso praticamente di fronte alla grossissima frana della Val Pola (da alcuni erroneamente indicata, da sempre, come “Frana del Pizzo Coppetto”). Il disastro avvenne il 28 luglio 1987, allorquando, dopo molti giorni di piogge intense e di alluvioni in tutta la Valtellina, all’alba (erano le ore 7:23) si staccarono circa 50 milioni di metri cubi di materiale dal versante del Pizzo Coppetto, che si riversarono in Val Pola (seppellendo per sempre Sant’Antonio Morignone ed alcune frazioni) e risalirono poi per circa 300 metri il versante opposto della valle.
La frazione di Aquilone venne quasi del tutto distrutta a causa dello spostamento d’aria, ma la Chiesetta di San Bartolomeo venne incredibilmente “graziata” dalla furia degli elementi. Complice il fatto che San Bartolomeo viene invocato come il vincitore della paura, da allora questa chiesetta alpina rappresenta il simbolo di speranza, di rinascita e di vittoria sulla paura da chi, sopravvivendo al disastro, continua a sperare in un futuro dove potrà tornare a vivere nelle proprie terre.
Salendo verso Bormio lungo la SS38, si prende l’uscita “Le prese”; passato il villaggio, si attraversa l’Adda e si passa accanto alal chiesa di San Gottardo, proseguendo poi lungo il vecchio tracciato della SS38 (ora SP27). Si passa poi per Verzedo e ci si inoltra nel paesaggio surreale della Val Pola. Dove si incontrano veramente poche auto, ma anche pochissimi ciclisti e pedoni. Siu affronta una rampa ripidissima, immettendosi sul tracciato della prima strada sostitutiva alla vecchia SS38, che poco tempo dopo la frana l’ANAS riuscì a predisporre a tempo di record. Si affronta una discesa, si passa da una galleria e, dopo pochi chilometri, si giunge infine alla Chiesetta.
La sosta vale veramente la pena, anche per concedersi un momento di raccoglimento e riflessione sulle tragedie per le qual l’uomo considera colpevole la natura ma che, alla fine, sono causate dall’uomo stesso.
Sotto di noi si trova la Val Pola e ciò che resta dell’omonimo lago, formatosi a seguito della frana del 1987, la quale divenne uno sbarramento naturale per il fiume Adda (il lago venne poi fatto tracimare per evitare nuove catastrofi, soprattutto per salvaguardare le frazioni sottostanti, come Le prese). Sotto queste terre devastate riposano le salme delle 29 persone rimaste uccise dalla frana, di cui 7 furono operai che si trovavano in zona per aiutare la popolazione, già provata dall’alluvione dei giorni precedenti la frana
Alessandro tanga
Alessandro tanga2 anni fa
Chiesa molto caratteristica posta in un luogo suggestivo!
Oscar Massimini
Oscar Massimini2 anni fa
Interessante da vedere se si è in zona.
Giorgio Contarini
Giorgio Contarini2 anni fa
Isolata su una rupe di fronte alla tragica frana della val Pola. Storia antica e moderna dell'alta valle qui si incontrano.
Manuel Guffanti
Manuel Guffanti2 anni fa
Ottima vista sulla vallata sottostante.
ULRIKE BOESEL
ULRIKE BOESEL2 anni fa
Luogo mistico, carico di storia
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