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Ex Convento dei Celestini

Via Umberto I, 73100 Lecce LE, Italia

Ex Convento dei Celestini
Convento
4.3
13 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
954F+25 Lecce, Provincia di Lecce, Italia
Segnalazione posizione
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Roxy VR30
Roxy VR302 anni fa
Opera architettonica di Giuseppe Zimbalo e di Giuseppe Cino di fine '600.
La struttura, in pietra leccese, presenta un affaccio laterale alla basilica di Santa Croce ed è finemente decorata e spartita verticalmente da lesene. Un lungo architrave separa la facciata orizzontalmente, in una parte superiore, con 11 finestre e in una inferiore, con portale d'ingresso a tutto sesto, ornato con grappoli di frutta ed angioletti, che da ambo i lati consta di 5 finestre. Il prospetto, viene arricchito, oltre che dalle cornici ornamentali delle finestre e dagli stemmi araldici, anche dalle loggette laterali. L'atrio interno è completato da 24 archi e 44 colonne, più una balconata postuma sorretta da piedritti. Stemmi ed iniziali di famiglie influenti dell'epoca, sono scolpiti, sulle volte del portico a pianta quadrilatiforme e sui capitelli.
Ad inizio '800 divenne palazzo del governo, oggi sede degli uffici della prefettura e della provincia.
Renato Toss
Renato Toss2 anni fa
Bellissimo palazzo del seicento a completamento della chiesa di
Santa Croce . In pietra leccese con un stupendo cortile.
Da ammirare .
Alessio Brugnoli
Alessio Brugnoli2 anni fa
Il barocco leccese non si evidenzia solo nelle chiese, ma anche negli edifici profani: uno di questi è l'ex convento dei Celestini, l'ordine religioso fondato da papa Celestino V, quello del gran rifiuto.

Nel 1353 il Conte Gualtiero VI, il duca d'Atene, colui che tentò diventare signore di Firenze, decise di fondare un loro convento dove è attualmente è il Castello: quando Carlo V decise di costruire la nuova fortezza, il convento dei celestini fu ovviamente abbattuto, per cui tali religiosi dovettero costruire un nuovo convento, nel 1539.

Per cui, i lavoro del nuovo convento comiciarono nel 1549 sotto gli Abbaziali di Don Matteo Napolitano e il Don Girolamo La Sena e affidati a Gabriele Riccardi, lo stesso architetto di Santa Croce, che cominciò i lavori partendo dal cortile interno.

Fu però realizzato tra il 1659 e il 1695 il lungo prospetto a bugne dell'edificio, con due ordini di finestre inquadrate da esuberanti cornici. Autore delle decorazioni è Giuseppe Zimbalo, di cui si riconoscono la personalissima maniera barocca e il motivo ricorrente della punta lanceolata, qui scolpito come una sorta di 'firma' non solo agli angoli e sui frontoni delle finestre ma anche nel fregio del cornicione marcapiano.

Il portale d'ingresso , posto al centro, presenta una decorazione di putti e grappoli di frutta.. L'atrio del Convento è inquadrato da 24 archi su 44 colonne, alle quali nel restauro del 1811, furono addossati alcuni piedritti sui quali corre una balconata. Nei bizzarri capitelli di stile composito e nelle chiavi delle volte del portico quadrilatero sono scolpite lettere iniziali mai decifrate e vari stemmi familiari.

Dopo la soppressione degli ordini, avvenuta nel 1807, il monastero divenne palazzo del Governo. Attualmente ospita gli uffici della Prefettura e della Provincia.
Cecilia catanzariti
Cecilia catanzariti2 anni fa
Bellissima struttura in pietra leccese. Una bella opera di barocco leccese
Jose Paulo Graciotti
Jose Paulo Graciotti2 anni fa
Meraviglioso. Faciata strepitosa.
Pau Leo
Pau Leo2 anni fa
Palazzo antico affascinante
Francois Pary
Francois Pary2 anni fa
Jolie cour intérieur du couvent, à voir

(Traduzione di Google)
Grazioso cortile interno del convento, da vedere
Francesco Viti
Francesco Viti2 anni fa
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