Fontana del Mosè
Piazza di S. Bernardo, 00185 Roma RM, Italia
4.6
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WF3V+QQ Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
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Un po' di storia... la fontana del Mosè si trova in piazza San Bernardo e fu costruita tra il 1585 ed il 1589 in onore di papa Sisto V. L'intenzione del papa era di rifornire d'acqua i rioni sorgenti nei colli Viminale e Quirinale e in particolare la sua grande villa Montalto che si estendeva su entrambi i colli.
La fontana è stata di recente restaurata.
Guardo con occhio torvo
l'acqua che sgorga ai pié
pensando inorridito
al danno che a lui fe'
uno scultor stordito
o anche
È buona l'acqua fresca e la fontana è bella
Con quel mostro di sopra però non è più quella
O tu, Sisto, che tanto tieni alla tua parola
Il nuovo Michelangelo impicca per la gola
Nelle nicchie laterali sono due altorilievi, raffiguranti episodi biblici connessi con l'acqua: a sinistra l'Aronne guida il popolo ebreo all'acqua scaturita dal deserto, opera di Giovanni Battista Della Porta e a destra il Gedeone sceglie i soldati osservando il loro modo di bere di Flaminio Vacca e Pietro Paolo Olivieri, autori anche degli angeli che sorreggono lo stemma di Sisto V.
Fu la prima delle fontane romane appositamente costruite come mostre d'acqua, ma la sua imponenza non riscatta la disarmonia tra frontespizio e coronamento, la meschinità dei due piccoli obelischi e, naturalmente, l'infelice riuscita della statua del Mosè, che pure della fontana doveva essere il principale riferimento artistico, nonché dei due rilievi laterali. Non è improbabile che tra le cause della modesta qualità del monumento possa comprendersi anche una certa fretta che il papa abbia imposto al Fontana per la conclusione dell'opera. Una tale fretta potrebbe anche giustificare, tra l'altro, sia la confusione esistente già negli stessi documenti dell'epoca che definiscono il pannello della nicchia di destra anche come Giosuè che conduce gli Ebrei attraverso il Giordano, avvenimento ben diverso da quello che sembra effettivamente raffigurato, sia l'utilizzazione di una balaustra prelevata da un precedente monumento dell'epoca di papa Pio IV, senza neanche preoccuparsi di cancellarne o coprirne il nome.