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Palazzo Cesi di Acquasparta

Piazza Federico Cesi, 3, 05021 Acquasparta TR, Italia

Palazzo Cesi di Acquasparta
Museo
4.5
231 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
MGRW+CJ Acquasparta, Provincia di Terni, Italia
+39 351 703 1853
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Segnalazione posizione
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Lunedì: Chiuso
Martedì: Chiuso
Mercoledì: Chiuso
Giovedì: Chiuso
Venerdì: 11–13
Sabato: 11–13
Domenica: 11–13
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Alessandro Barcherini
Alessandro Barcherini2 anni fa
Il Palazzo, costruito per la ricca famiglia di mercanti fiorentini dei Gaddi, nel 1567 fu acquistato da Angelo Cesi prendendo la denominazione di "Palazzo Cesi".
Tra i componenti di questa famiglia il più noto è Federico Cesi, detto il Linceo, che nel 1603 fondò l'Accademia dei Lincei che ebbe qui la prima sede. Il palazzo ospitava il primo Orto Botanico di Roma.
Una curiosità....qui Galileo Galilei ha fatto delle ricerche molto importanti....scrivendo molteplici trattati..
Il Palazzo merita assolutamente una visita in quanto oltre ad essere bello...immerge il visitatore nella storia del tempo e lo accompagna nel percorso con audiovisivi di assoluto rilievo....ologrammi...video esplicativi...la visita fatta x bene...ascoltando e leggendo attentamente prevede due ore...ho visto persone attraversare le stanze senza fermarsi...un occhiata e via...questo modo di visitare non mi appartiene.
Damiana Raschi
Damiana Raschi2 anni fa
Sono stata a Palazzo Cesi in occasione di alcuni eventi musicali e, mossa dall’interesse per una costruzione così importante, sono tornata di recente a visitarlo. Ne è valsa veramente la pena!
Prima ho voluto documentarmi. Il Palazzo sorge nel luogo di un’antica Rocca, in Acquasparta, nell'omonima piazza, e fu edificato nel Cinquecento per volontà di Federico Aquitani Cesi. In stile tardorinascimentale, fu ristrutturato come è oggi e fatto decorare con affreschi intorno al 1579, anno delle nozze di Federico I Cesi, padre del più famoso linceo Federico II Cesi, con Olimpia Orsini. Anche l'impianto urbanistico della città è ancora quello voluto dalla famiglia Cesi, che aveva acquistato il feudo da Pier Luigi Farnese, figlio di Papa Paolo III Farnese, con l'intento di far realizzare una sontuosa dimora.
L'interno è riccamente decorato, secondo la maniera tipica del tempo, con affreschi, fregi, stemmi e soffitti a cassettoni. Su un lato del palazzo sorge la Loggia. Un importante loggiato guarda anche il cortile interno del Palazzo.
Lo spiccato interesse per lo studio, soprattutto in ambito scientifico, indusse Federico II a fondare a Roma, nel 1603, l’Accademia dei Lincei. Dopo il 1609, anno del suo rilancio proprio a Palazzo Cesi di Acquasparta, l’Accademia aumentò il numero dei componenti, tra i quali spicca Galileo Galilei, con cui Federico II ebbe un intenso rapporto.
Quale simbolo dell'Accademia Federico II scelse la Lince, animale noto per la sua vista acuta, come la dovrebbero avere, in senso letterale e metaforico gli studiosi e i ricercatori.
Federico II Cesi si dedicò soprattutto agli studi naturalistici, progettando anche un’enciclopedia botanica.
Nella metodologia della ricerca, in particolare della morfologia vegetale, Federico e gli altri Lincei acquistarono un’importanza fondamentale, anche grazie all’uso del microscopio galileiano. L’opera principale di Federico, il Theatrum totius naturae, rimase però incompiuta.
Federico II Cesi infatti, morì ad Acquasparta nel 1630, nel Palazzo dove si era ritirato a vivere da più di dieci anni. La sua morte, sopraggiunta a soli quarantacinque anni,  portò alla dissoluzione dell'Accademia da lui fondata e lasciò Galileo solo di fronte ai sui avversari.
Rassicurata, in parte, dalla mia breve ricerca storica, mi sono lasciata andare alle sensazioni che la visita  mi ha regalato. Nella prima sala di piano terra ho goduto dell’originale accoglienza da parte dell’ologramma di Federico, proiettato sulla parete, e di quello della Lince ingrandita, proiettata sulla libreria, così come di quello dei primi Lincei, tutti vestiti con gli abiti del loro tempo.
Sacrificando una lettura attenta dei soffitti affrescati, veramente notevoli, che mi riprometto di tornare ad ammirare con più cura, sono poi salita al piano nobile e ho ammirato la sala di rappresentanza con il soffitto a cassettoni e i piccoli studioli, con scrivanie ingombre di libri e soprammobili.
Mi sono anche seduta per qualche minuto, per immaginare meglio la vita che lì si svolgeva un tempo. Non erano coetanei, ma ho letto anche qualche pagina di antiche edizioni del Diario di Casanova e dei Versi di D’Annunzio: ben messi!
Nelle ultime sale ho ammirato, nelle teche trasparenti, gli ologrammi in 3 D dei fiori e delle piante studiate e catalogate dai Lincei, prima di prendere congedo da quello di Federico che, da perfetto padrone di casa, saluta gli ospiti alla fine della visita. Termina, fisicamente e idealmente, sul Loggiato, davanti alla ricostruzione di un grande cannocchiale.
E’ stato inventato da Galileo, ma Federico Cesi e altri insieme a lui ne condivisero, evidentemente, la filosofia che permise la sua costruzione: la curiosità e il rigore scientifico come stimolo alla conoscenza e, quindi, in senso lato, come leva del progresso umano.
Una sola incursione non basta, ci tornerò. Visite guidate o un supporto multimediale non guasterebbero.
Natura e Cultura
Natura e Cultura2 anni fa
Sono entrata per la prima volta nel cortile interno di Palazzo Cesi, ad Acquasparta, in una serata di fine estate. Il doppio loggiato, reso ancora più suggestivo dalla proiezione di luci verdi, blu e gialle ha fatto da splendida cornice al Recital-Concerto di Marco Goldin “Storia dell’Impressionismo. Riflessi d’acqua e luce”, con musiche di Remo Anzovino eseguite dal Quintetto Rimini Classica. L’interessante excursus fatto di narrazione, musica e proiezione di quadri su maxi schermo mi è piaciuto molto, così come la scelta della location.
Ma perché un recital sugli Impressionisti a Palazzo Cesi, una costruzione cinquecentesca voluta e impreziosita da affreschi e fregi da vari esponenti della famiglia umbro romana dei Cesi? Io ci ho visto anche un significato simbolico, legato alla storia passata.
Una famiglia umbro romana decide di acquistare un feudo per costruire una residenza di campagna, per godere, quindi, delle bellezze della natura a completamento della propria vita nei palazzi romani.
Palazzo Cesi non diventa, però, solo un luogo di soggiorno ma, grazie alla passione di Federico II Cesi, anche sede di studio di discipline scientifiche e, in particolare, della botanica. L’adesione di Galileo Galilei all’Accademia dei Lincei, fondata a Roma da Federico II Cesi nel 1603 e poi rilanciata proprio dal Palazzo di Acquasparta nel 1609, non è che una prova ulteriore dell'approccio basato sull’osservazione dei fenomeni in opposizione alle teorie precostituite.
Un punto di discontinuità, dunque, verso la verità delle cose, che si espresse e si rafforzò anche nel bel mezzo della campagna umbra da parte dei Lincei.
Anche gli Impressionisti rappresentarono un punto di rottura rispetto ai canoni ufficiali della pittura, ancora imperanti a metà Ottocento. Come ci ha spiegato Marco Goldin, essi erano ancora legati agli stilemi dell’arte classica, epica, eroica ma, a lungo andare, anche stereotipata e falsa.
Cominciare a dipingere i fili d’erba, l’acqua, il cielo, le nuvole, sempre in movimento e sempre diversi a seconda dell’ora, delle condizioni climatiche, dell’altezza del sole all’orizzonte fu una conquista, una innovazione, che introduceva un elemento di verità nelle arti figurative. Non c’era più il paesaggio fisso e inamovibile, ancora permeato da finte rovine romane e roseti in fiore, ma visioni della natura come la vedono le donne e gli uomini qualunque, che cambiano con lo scorrere del tempo.
E furono proprio gli artisti olandesi del Seicento – ci ricorda Marco Goldin - a dare vita alla pittura di realtà.
Basti pensare ai quadri di Vermeer in cui troviamo scorci di città, strade urbane e cortili, interni di case borghesi, una merlettaia, una lattaia, donne intente a leggere e scrivere lettere.
Non si ritraevano più gesta eroiche in battaglia e personaggi, solo di rilievo, imbalsamati nei loro costumi di rappresentanza.
Tutto questo fu esaltato due secoli dopo dai pittori impressionisti che dipingevano il paesaggio in continua mutazione – pensiamo alla serie di quadri di Monet dedicati alle ninfee. In un secondo momento inserirono anche la figura umana, nella sua dimensione quotidiana. Uomini, perfetti sconosciuti, che passeggiano, leggono, si incontrano nei luoghi della socialità; donne che si lavano, si vestono, si pettinano, partecipano alle feste; e di tutti possiamo immaginare sentimenti, stati d’animo, storie vere o verosimili, simili a quelle che popolano le nostre giornate.
La scoperta della realtà da parte degli Impressionisti, descritta così efficacemente nel Recital, mi sembra possa essere paragonata a quella che appassionò i Lincei e, in particolare, il loro fondatore Federico II Cesi all’inizio del Seicento.
Un suggestivo spettacolo notturno - per fortuna ancora visibile su Youtube – un importante Palazzo, in una commistione tra storia, scienza, arte che, con la letteratura e nelle proporzioni preferite da ognuno di noi, ci arricchisce di continuo in modo coinvolgente ed emozionante: tanto da desiderare che tutto risucceda di nuovo, magari al chiuso, prima della prossima estate.
Doriana
Daniela Brugnossi
Daniela Brugnossi2 anni fa
Avete mai pensato che un luogo in Umbria potesse aver ospitato il grande Galileo Galilei? Visitate questo luogo ed immergetevi nel clima dell'Accademia dei Lincei e nei salotti del fermento scientifico delle grandi scoperte. Assolutamente da non perdere
Marco Di Vittorio
Marco Di Vittorio2 anni fa
Luogo molto interessante per conoscere e comprendere l'accademia dei Lincei. Interessante la soluzione di proiettare video in ogni stanza che, tramite attori, spiegano la storia dell'accademia.
Flo P
Flo P2 anni fa
Splendida dimora cinquecentesca , con ologrammi e proiezioni che guidano in più piacevole guida il giovane Simone .
Anna zanetti
Anna zanetti2 anni fa
Palazzo molto ben tenuto e curato, vale la pena visitarlo e conoscere la storia dell'accademia dei Lincei, Federico Cesi e Galileo Galilei.
Acquasparta patria del metodo scientifico.
Marina Messa
Marina Messa2 anni fa
Palazzo della famiglia Cesi, ben descritta nella sua storia dall'app consigliataci da Simone in segreteria.
La visita dura circa un'ora passando attraverso le stanze affrescate e seguendo la storia di Federico Cesi creatore del movimento della lince.
Ingresso 6€ ne vale il biglietto e la visita.
Ringrazio anche per i messaggi su WhatsApp per gli orari di apertura
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