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Arco di Gallieno

Piazza Manfredo Fanti, 4, 00185 Roma RM, Italia

Arco di Gallieno
Punto di riferimento storico
4.5
191 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
VGW2+8G Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
Segnalazione posizione
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Michele Soldovieri
Michele Soldovieri2 anni fa
L'iscrizione posta sia sulla parte interna che su quella esterna dell'arco, ci informa che il cittadino romano Aurelio Vittore ha voluto dedicare questa importante costruzione in travertino a Gallieno ed a sua moglie Salonina.
L'arco, pur non avendo particolari caratteristiche che lo rendano architettonicamente interessante, colpisce chi lo osserva perché fa pensare che certamente in un passato molto remoto doveva rivestire un ruolo particolarmente importante essendo parte delle antiche mura serviane.
Interessante sul versante esterno dell'arco la vicina fontana dei monti, costruita su progetto dell'architetto Lombardi, a cui si devono altre otto fontane dislocate in altrettanti rioni romani.
Di particolare interesse è anche la chiesa dei Santi Vito e Modesto letteralmente addossata all'arco di Gallieno.
Giovanni Graziani
Giovanni Graziani2 anni fa
L’arco di Gallieno (come si può leggere dalla dedica incisa sul frontone) è molto antico: esso era una porta delle mura serviane e fu trasformata dall’imperatore Gallieno nel 262 d.C. In arco trionfale. Dei tre fornici che lo componevano c’è rimasto solo quello centrale: quelli minori sono stati abbattuti nella metà del XV secolo per far spazio alla vicina chiesa di S. Vito. Consiglio la visita di giorno perché la zona è malfrequentata.
Gianluca Pica
Gianluca Pica2 anni fa
Il cosiddetto Arco di Gallieno è ciò che rimane di un antichissimo ingresso, la Porta Esquilina, che si apriva lungo le Mura Serviane nel IV secolo a.C. Esse rappresentarono la prima cinta muraria di cui si dotò la città di Roma, con alcune piccole testimonianze fisiche che ancora oggi sono visibili in città (come a pochi passi di distanza, su Via Carlo Alberto). Oggi l'arco di Gallieno, chiamato così per l'iscrizione posta sull'attico del manufatto architettonico che indica il nome di questo imperatore del III secolo d.C., è figlio della prima porta, che fu restaurata più volte, anche sotto Augusto. Inizialmente, tanto per avere un'idea, era a tre fornici e non ad uno come lo è oggi. La zona è comunque caratteristica, in quanto l'Arco di Gallieno sembra quasi imprigionato dagli edifici circostanti. Un angolo, dunque, pittoresco di Roma.
Martina Di Russo
Martina Di Russo2 anni fa
Quel che resta della maestosa Porta Esquilina, detta anche Arco di Gallieno. Posizionata nel rione Esquilino, essa è una delle porte monumentali più antiche dell'Urbs romana, costruita per volontà dell'imperatore Augusto all'interno delle mura serviane . Nel 262 fu nominata Arco di Gallieno dal prefetto Marco Aurelio Vittore per dedicarla all'imperatore Gallieno, infatti sulla cornice potete osservare la dedica in latino che copre la scritta precedente e più antica:

"...GALLIENO CLEMENTISSIMO PRINCIPI CVIVS INVICTA VIRTVS SOLA PIETATE SVPERATA EST ET SALONINAE SANCTISSIMAE AVG
AVRELIVS VICTOR V(ir) E(gregius) DICATISSIMVS NVMINI MAIESTATIQVE EORVM..."

Originariemente la porta era composta da tre entrate, sormontata da un attico in stile imperiale e ricoperta interamente di travertino. Troverete in loco uno schedone che vi spiegherà tutto e in più dei disegni di Giuliano da SanGallo e di Rossini che ipotizzano la totale decorazione della costruzione. Adesso l'arco risulta frammentato e vi è la presenza della chiesa di S.Vito che, a mio parere, soffoca la visione.

Per chi è amante di Netflix e soprattutto della serie Suburra posso dirvi che proprio da questo luogo si sviluppò il famoso quartiere de La Suburra.

Il sito è facilmente visitabile, a pochi passi da Termini, dalla metro A di Vittorio Emanuele e dalla Basilica di Santa Maria Maggiore.
Marco Rutigliano
Marco Rutigliano2 anni fa
Unica memoria rimasta della porta Esquilina, che si apriva con i suoi tre fornici nella cinta delle cosiddette mura Serviane. Il fornice residuo fiancheggiato da paraste corinzio, appartiene a un rifacimento voluto da Augusto. Nel 262 d.c., come si legge nell'incisione incisa sotto l'attico l'arco fu dedicato da Marco Auerlio Vittore all'imperatore Gallieno e all'imperatrice Salonina.
Silvano Chiarla
Silvano Chiarla2 anni fa
Piccolo arco di trionfo dell'imperatore Gallieno, che non tutti conoscono ma merita una visita. Situato nel rione Monti
Roberto Cecchini
Roberto Cecchini2 anni fa
Arco, archetto o porta? Uno e Trino in realtà è una porta (Esquilina) delle antiche mure serviane, di cui rimase uno dei tre fornici, l'unico sul quale un tribuno compiacente fece iscrivere una dedica a un imperatore (Gallieno) su una volta dell'arco che però prende anche il nome familiare (archetto) dalla chiesa che gli è sta costruita a fianco (San Vito). Questa è la realtà di questa bella struttura nascosta ai più ma visibile parzialmente da via Merulana e dalla quale si scorgono i cd trofei di Mario di piazza Vittorio. Luogo mal frequentato purtroppo, di giorno e ancora più di notte. Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni su Roma e le sue meraviglie che ho fatto e se sono stato utile cliccate su utile
Andrea Remine
Andrea Remine2 anni fa
La Porta Esquilina, anche detta arco di Gallieno, è una porta monumentale nelle Mura serviane di Roma, che si trova nel Rione Esquilino. Risale al periodo più antico della città di Roma, quando l'agglomerato urbano creatosi originariamente dallo stanziamento dei popoli latini sul Palatino si espanse tra l'VIII e il VI secolo a.C. verso il Quirinale a nord, il Viminale e l'Esquilino a nord-est ed il Celio ad est, realizzando la fusione con i Sabini che già da un paio di secoli occupavano questa zona. Fa quindi parte della prima antichissima cinta muraria della città, quella serviana del VI secolo a.C., ricostruita saxo quadrato nel 378 a.C. dopo il saccheggio di Roma da parte dei Galli (390 a.C.) La sua edificazione sembra infatti si possa far risalire, insieme alle porte Collina, Viminale e Querquetulana, all'ampliamento della città operato dal re Servio Tullio, che comprese nel territorio dell'Urbe, oltre alle alture parte del Septimontium, anche il Quirinale (Collis Quirinalis), il Viminale, l'Esquilino e il Celio (Querquetulanus, cioè coperto di boschi di querce).[1] Della stessa epoca è ovviamente anche il primo baluardo difensivo che le collegava tra di loro. Da visitare assolutamente e approfittare della parrocchia di Santa Maria Maggiore in San Vito che è adiacente all'arco!
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