A Badoere, non lontano da Treviso, c’è una meravigliosa piazza la cui creazione si deve ai Badoer, famiglia patrizia veneziana, alla fine del Seicento. La “Rotonda” è stata fatta per ospitare una serie di botteghe artigianali, delle abitazioni, la chiesetta di Sant’Antonio da Padova e un grande mercato. E’ in questo stupendo contesto che si inserisce perfettamente il Ristorante Dal Vero, in cui l’arredamento hi-tech con travi di legno, pavimento di parquet e una libreria che divide la sala dalla cucina non appare per nulla in contrasto con l’atmosfera della storica piazza. Dai tavoli si può vedere in azione lo chef Ivano Mestriner che, a dispetto della giovane età, dimostra grande maestria e originalità proponendo dei piatti che stupiscono per gusto e qualità degli ingredienti. Il pane caldo è delizioso e i grissini tutt’altro che scontati con gusti al nero di seppia, curry giallo e rosso. Le orecchiette con ostriche e porcini sono squisite e non avevo mai mangiato un piatto così originale guarnito da una foglia di Mertensia Maritima dal gusto di ostrica! Giuro. Ho proseguito con il granchio reale ai sapori d’India con cous cous di verdure. Notevole. La mia ragazza nel frattempo si gustava una tartare di tonno con fragole, caviale e panna acida. Ha poi preso il “riso di seppia”, che ci ha assolutamente colto di sorpresa. Non c’è riso, infatti, ma un tripudio di gusto di mare. Per dessert la torta di rose con mousse alla cannella e fave di Tonka viene preceduta da un assaggio di tiramisù che “dal Vero” viene proposto con gelato, caffè ghiacciato, sacher e pan di spagna con cacao. Stupendo! Evidente in tutti i piatti e veramente apprezzabile la minuziosa ricerca del gusto attraverso un connubio originalissimo di ingredienti e sapori.
Buona la scelta dei vini al bicchiere.
Unica pecca: troppo veloce la successione delle portate, soprattutto tra i primi e i secondi che sono arrivati uno dietro l’altro. Abbiamo speso 75€ a testa con 4 bicchieri di vino.
“Dal Vero” ho vissuto un’esperienza culinaria che non dimenticherò facilmente.
E’ in questo stupendo contesto che si inserisce perfettamente il Ristorante Dal Vero, in cui l’arredamento hi-tech con travi di legno, pavimento di parquet e una libreria che divide la sala dalla cucina non appare per nulla in contrasto con l’atmosfera della storica piazza. Dai tavoli si può vedere in azione lo chef Ivano Mestriner che, a dispetto della giovane età, dimostra grande maestria e originalità proponendo dei piatti che stupiscono per gusto e qualità degli ingredienti.
Il pane caldo è delizioso e i grissini tutt’altro che scontati con gusti al nero di seppia, curry giallo e rosso.
Le orecchiette con ostriche e porcini sono squisite e non avevo mai mangiato un piatto così originale guarnito da una foglia di Mertensia Maritima dal gusto di ostrica! Giuro.
Ho proseguito con il granchio reale ai sapori d’India con cous cous di verdure. Notevole. La mia ragazza nel frattempo si gustava una tartare di tonno con fragole, caviale e panna acida. Ha poi preso il “riso di seppia”, che ci ha assolutamente colto di sorpresa. Non c’è riso, infatti, ma un tripudio di gusto di mare. Per dessert la torta di rose con mousse alla cannella e fave di Tonka viene preceduta da un assaggio di tiramisù che “dal Vero” viene proposto con gelato, caffè ghiacciato, sacher e pan di spagna con cacao. Stupendo!
Evidente in tutti i piatti e veramente apprezzabile la minuziosa ricerca del gusto attraverso un connubio originalissimo di ingredienti e sapori.
Buona la scelta dei vini al bicchiere.
Unica pecca: troppo veloce la successione delle portate, soprattutto tra i primi e i secondi che sono arrivati uno dietro l’altro.
Abbiamo speso 75€ a testa con 4 bicchieri di vino.
“Dal Vero” ho vissuto un’esperienza culinaria che non dimenticherò facilmente.