Nella graziosa frazione di Sorbo (Tagliacozzo - AQ), in piazza Miliaria, di fronte la chiesa di Santa Maria, sopra un basamento s'innalza quella che sembrerebbe una colonna di travertino. In realtà si tratta di una "pietra miliare" della via Valeria, che collegava la città di Tibur (Tivoli) con quella di Cerfennia (Collarmele). Oggi non si leggono più le iscrizioni ma il Promis (archeologo), nella prima metà dell'800, trascriveva ciò che era inciso: "XLVIII // IMP NERVA // CAESAR AUGUSTUS // PONTIFEX MAXIMUS // TRIBUNICIA POTESTATE // COS. III // PATER PATRIAE // FACIENDAM CURAVIT". Nel 97 d.C., l'imperatore Nerva fece restaurare questo tronco stradale. La pietra era posta sulla Valeria, un miglio e mezzo prima di arrivare a Colli di Monte Bove (da Carsoli), al miglio 48. Per volere dei principi Colonna, fu trasportata di lassù, alla frazione di Sorbo ed eretta nella piazza, così come l'ammiriamo oggi.
In realtà si tratta di una "pietra miliare" della via Valeria, che collegava la città di Tibur (Tivoli) con quella di Cerfennia (Collarmele).
Oggi non si leggono più le iscrizioni ma il Promis (archeologo), nella prima metà dell'800, trascriveva ciò che era inciso: "XLVIII // IMP NERVA // CAESAR AUGUSTUS // PONTIFEX MAXIMUS // TRIBUNICIA POTESTATE // COS. III // PATER PATRIAE // FACIENDAM CURAVIT".
Nel 97 d.C., l'imperatore Nerva fece restaurare questo tronco stradale.
La pietra era posta sulla Valeria, un miglio e mezzo prima di arrivare a Colli di Monte Bove (da Carsoli), al miglio 48.
Per volere dei principi Colonna, fu trasportata di lassù, alla frazione di Sorbo ed eretta nella piazza, così come l'ammiriamo oggi.