VXPX+8R Alto Sermenza, Provincia di Vercelli, Italia
Segnalazione posizione
Reclama questa posizione
Share
Scrivi una recensione
Turista non per caso2 anni fa
La chiesa è posta al centro della piazza di Rima, risalente al cinquecento, ma durante i secoli venne ampliata e ridefinita in forme neoclassiche. La chiesa è a croce latina con i due altari uno dedicato alla Madonna del Rosario e l'altro al Sacro Cuore di Gesù.
Enrico Ripamonti2 anni fa
La chiesa in stile neoclassico risale al XVII secolo quando andò a sostituire un preesistente luogo di culto del quale fu salvato soltanto il fonte battesimale che oggi è collocato a destra dell'ingresso. L'interno è apprezzabile soprattutto per l'opera di decorazione in finto marmo realizzata dalla bottega artigiana dei Dellavedova. E' possibile che l'altare della Madonna - alla destra dell'altare maggiore - sia stato protagonista di alcuni episodi di "repit" cioè di ritorno alla vita di bambini nati morti, rituale piuttosto diffuso tra le popolazioni Walser.
A R2 anni fa
Bellissima chiesina in val Sermenza. Luogo strategico per ammirare un panorama stupendo di questa valle. Rima è l'ultimo è il più alto paese dela valle a circa 1400 m di altitudine. In inverno quasi disabitato ma on estate popolato di turisti. Per arrivare si passa dal laghetto a Rimasco. Chiesa e dintorni luoghi di pace e tranquillità. Consigliato fare una sosta e apprezzare le meraviglie
GIORGIO CERUTTI2 anni fa
Chiesetta dedicata a San Giovanni Battista. Quasi sempre aperta si trova in una posizione panoramica rispetto al centro cittadino. In origine la chiesa era una piccola cappella e i documenti la attestano come costruita a partire dal 1361 per esecuzione del testamento di Bertaglione di Varallo. La chiesa iniziò ad essere ampliata verso la fine del Cinquecento. Nel periodo seguente, poiché la chiesetta risultava ancora troppo piccola, fu affidato a Pietro D’Enrico di Alagna l’incarico di ingrandirla. L’interno è riccamente decorato e affrescato: spiccano, per importanza, la pala d’altare raffigurante la Beata Vergine del Rimedio tra alcuni santi attribuita a Melchiorre D’Enrico; gli affreschi del presbiterio, eseguiti da Antonio Orgiazzi “il Vecchio” (XVIII secolo); e la bellissima tavola dipinta della Santissima Trinità realizzata in legno dorato e stucco, raffinato capolavoro eseguito tra 1676 e il 1677 dallo scultore valsesiano Gaudenzio Sceti.
La chiesa è a croce latina con i due altari uno dedicato alla Madonna del Rosario e l'altro al Sacro Cuore di Gesù.
L'interno è apprezzabile soprattutto per l'opera di decorazione in finto marmo realizzata dalla bottega artigiana dei Dellavedova.
E' possibile che l'altare della Madonna - alla destra dell'altare maggiore - sia stato protagonista di alcuni episodi di "repit" cioè di ritorno alla vita di bambini nati morti, rituale piuttosto diffuso tra le popolazioni Walser.
Chiesa e dintorni luoghi di pace e tranquillità. Consigliato fare una sosta e apprezzare le meraviglie
Quasi sempre aperta si trova in una posizione panoramica rispetto al centro cittadino.
In origine la chiesa era una piccola cappella e i documenti la attestano come costruita a partire dal 1361 per esecuzione del testamento di Bertaglione di Varallo. La chiesa iniziò ad essere ampliata verso la fine del Cinquecento. Nel periodo seguente, poiché la chiesetta risultava ancora troppo piccola, fu affidato a Pietro D’Enrico di Alagna l’incarico di ingrandirla.
L’interno è riccamente decorato e affrescato: spiccano, per importanza, la pala d’altare raffigurante la Beata Vergine del Rimedio tra alcuni santi attribuita a Melchiorre D’Enrico; gli affreschi del presbiterio, eseguiti da Antonio Orgiazzi “il Vecchio” (XVIII secolo); e la bellissima tavola dipinta della Santissima Trinità realizzata in legno dorato e stucco, raffinato capolavoro eseguito tra 1676 e il 1677 dallo scultore valsesiano Gaudenzio Sceti.