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Basilica di Santa Maria delle Carceri

Piazza Santa Maria delle Carceri, 21, 59100 Prato PO, Italia

Basilica di Santa Maria delle Carceri
Chiesa cattolica
4.6
293 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
V3HX+Q8 Prato, Provincia di Prato, Italia
+39 0574 27933
psmcarceri.it
Segnalazione posizione
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Lunedì: 7–12
Martedì: 7–12
Mercoledì: 7–12
Giovedì: 7–12
Venerdì: 7–12
Sabato: 7–12
Domenica: 7–12
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Nuovo Ind
Nuovo Ind2 anni fa
Basilica di Santa Maria delle Carceri
Considerata un vero e proprio capolavoro di ardhitettura rinascimentale, la Basilica di Santa Maria delle Caro
costruita dove in precedenza sorgevano le carceri pubbliche di Prato. A seguito di un evento miracoloso.
un'apparizione della Madonna, nel 1486 fu deciso di rimpiazzare le antiche carceri con questa nuova chiesa
progetto fu affidato a Giuliano da Sangallo, uno degli architetti piu importanti del Rinascimento, che creo un e
con pianta a croce greca, in cui la simmetria regna sovrana.
Roberta Veronelli
Roberta Veronelli2 anni fa
La Basilica di Santa Maria delle Carceri è una chiesa rinascimentale situata a Prato. È stata progettata come un tempio a croce greca e arricchita da vetrate di Domenico Ghirlandaio, un fregio di maiolica della bottega di Andrea della Robbia e un altare maggiore progettato da Giuliano da Sangallo. La chiesa ospita anche un coro ligneo intarsiato, una cantoria in pietra, una balaustrata marmorea disegnata da Buontalenti e altari in pietra con dipinti di Michele delle Colombe. Sotto la sacrestia, ci sono alcuni locali seminterrati dell'antico carcere.
Pamela Nardini
Pamela Nardini2 anni fa
Un edificio religioso del primo rinascimento a croce greca costruito con il marmo verde di Prato e sormontato da una cupeletta stile Brunelleschi. All'interno ci sono quattro vetrate realizzate su disegno di Domenico Ghirlandaio. Veramente un capolavoro, da visitare assolutamente.
Claudio Oltramari
Claudio Oltramari2 anni fa
Capolaviro architettonico del primo Rinascimento,adiacente al castello dell'Imperatore
Gabriella Giusti
Gabriella Giusti2 anni fa
Chiesa fondata sulle vecchie carceri dove la Madonna visitò e lascio un segno. In Basilica ci sono ceramiche dei della Robbia raffiguranti i quattro Evangelisti. Altare con preziosa immagine di Maria
Simone Vignone
Simone Vignone2 anni fa
Stupenda Basilica che da il nome alla piazza antistante
Andrea Ferretti
Andrea Ferretti2 anni fa
La chiesa Santa Maria delle Carceri si trova proprio nella omonima piazza accanto al Castello dell'Imperatore. Considerata capolavoro del rinascimento, fu progettata da Giuliano da Sangallo. Consiglio assolutamente la visita se si è a Prato.
Alessio Martellotti
Alessio Martellotti2 anni fa
Splendita chiesa rinascimentale pratese, ubicata accanto al Castello dell'Imperatore e a pochi passi dalla più antica chiesa di San Francesco.
La tradizione narra che, il 6 luglio del 1484 un bambino, Iacopino Belcari detto della Povera, vide animarsi l'immagine di una Madonna col Bambino, dipinta sulla parete delle carceri pubbliche di Prato. In seguito ad altri simili eventi ed alla crescente devozione popolare, fu deciso - per volere di Lorenzo de' Medici - di realizzare in quel luogo una basilica.
La progettazione fu affidata a Giuliano da Sangallo, che concepì, ispirandosi alla Cappella Pazzi del Brunelleschi, una chiesa dall'inusuale pianta a croce greca; capolavolro di simmetria e proporzioni, sintesi piena delle soluzioni spaziali brunelleschiane e dei postulati teorici di Leon Battista Aberti, fu edificata, per quanto riguarda il corpo di fabbrica e gli interni, tra il 1486 e il 1495. Il rivestimento esterno, interrotto nel 1506, sarà invece ripreso in più fasi, nei decenni e nei secoli successivi. L'intervento più rilevante è senz'altro quello del 1884-'87, quando venne completata la parte superiore della facciata di ponente, ad opera degli architetti Fortunato Rocchi e Giuseppe Bacci, con la consulenza di Camillo Boito, basata sui disegni del Sangallo. Il rivestimento adotta la bicromia tipica dell'architettura romanica pratese-fiorentina, ottenuta con pietra alberese e marmo serpentino, rielaborato però secondo geometrie particolarmente originali che, come un telaio, rafforzano le membrature e il bordo dei portoni d'ingresso all'edificio.
Il progetto di Santa Maria delle Carceri ebbe subito grande seguito: lo stesso Sangallo riprese tale schema come base per la sua proposta progettuale della nuova basilica di San Pietro a Roma; mentre, il fratello Antonio il Vecchio, lo adottò per la chiesa di San Biagio a Montepulciano. A questo modello, parrebbe inoltre essersi ispirato Raffaello, nel progetto della chiesa di Sant'Egidio degli Orefici a Roma, iniziata nel 1509. Curiosità: la chiesa è protagonista -al suo interno- di due distinti fenomeni astronomici: il primo in occasione del solstizio d'estate (21 giugno)...e l'altro il 15 luglio alle 15:18...
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