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Villa Vitali

Viale Arturo Toscanini, 10, 43121 Parma PR, Italia

Villa Vitali
Museo
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Q8XF+GQ Parma, Provincia di Parma, Italia
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Danilo Bolognesi
Danilo Bolognesi2 anni fa
Mario Monguidi (1896 - 1960)
Professione: Architetto
Corniglio 1896-Parma 18 agosto 1960
Il Monguidi frequentò l'Istituto di Belle Arti di Parma, dove fu allievo di Giuseppe Mancini nella sezione di Architettura. Scoppiata la prima guerra mondiale, interruppe gli studi per arruolarsi come volontario (1915) e al fronte compì azioni belliche valorose, meritando una medaglia di bronzo e una croce al merito. Ritornò a Parma a guerra finita, dopo un lungo periodo di prigionia, e a venticinque anni conseguì brillantemente il diploma in Architettura (1921).

L'attività del Monguidi trovò ben presto il suo centro di interesse: la realizzazione di opere celebrative.
Nel 1923 costruì il monumento ai Caduti e il monumentale ingresso del cimitero di Vigatto
e il monumento ai Caduti di Roncole di Busseto e nel 1926 il monumento ai Caduti di San Polo di Torrile. quest'ultima opera è costituita da quattro cuspidi che portano incisi i nomi dei caduti, quattro ali riunite da quattro spade o croci, ravvivate dall'effetto policromo del basamento e dei proiettili di bigio scuro di Zandobbio, dal marmo bianco e rosa delle ali, dal bronzo delle spade e dalle decorazioni a mosaico.

Ma la grande occasione di realizzare un'opera di tale genere nel centro storico di Parma gli si presentò quando ebbe l'incarico di progettare il monumento a Filippo Corridoni (1925), in Piazza della Rocchetta. Il Monguidi si mise al lavoro con accesa passione e ne disegnò non solo la struttura ma anche tutti i particolari decorativi e la statua dell'eroe, per la quale si ispirò a una pagina del suo diario di guerra: ma se potrò, cadrò per andare più avanti. Nella ricca composizione i richiami al liberty, oltre alla statua bronzea plasmata da Alessandro Marzaroli, sono particolarmente evidenti nei lunghi altorilievi marmorei che coprono su quattro lati il fusto della colonna, finemente eseguiti in candido botticino e simboleggianti la Povertà, la Fede, l'Amore e la Vampa, e nel basamento stilizzato, ispirato alla forma di un calice in fiore. Se si tiene conto delle preesistenze ambientali e dello spazio irregolare in leggera pendenza su cui sorge il monumento, risulta evidente che il Monguidi seppe risolvere egregiamente un difficile problema urbanistico.

Il Monguidi diede il suo contributo anche al settore residenziale. Il suo miglior lavoro nel settore è villa Vitali (1924-1925), all'angolo di viale Toscanini e via al ponte Caprazucca, a Parma, in cui elementi medioevali si fondono con raffinati motivi dell'ultima stagione secessionista. Interessante, nell'impianto planivolumetrico, la sciolta libertà distributiva delle masse murarie, ruotanti intorno alla torre centrale, concepita come belvedere aperto sul torrente.

il Monguidi compì studi di architettura funeraria costruendo, nel cimitero di Parma, il cenotafio ai Caduti della società di Mutuo Soccorso Pietro Cocconi (1922) e numerose edicole funerarie, come quelle per le famiglie Gardella (1923), Dall'Aglio-zanzucchi (1924), Merli, Pizzorni e Camorali (1954), e in provincia le cappelle Bo a traversetolo (1925) e Carrara-Verdi a Busseto (1930).

In tutti questi lavori, ispirati di preferenza al movimento secessionista, il Monguidi, pur costretto a operare entro limiti angusti, mise in evidenza una fantasia esuberante, influenzando con la sua visione artistica anche i suoi collaboratori, incaricati della parte scultorea dei monumenti, come Cacciani e Brozzi. Del Monguidi rimangono anche numerosi disegni di progetti non realizzati, che documentano e mettono in evidenza un estroso e fecondo talento creativo.
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