Tomba dei giganti di San Cosimo
09035 Gonnosfanadiga SU, Italia
4.5
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8 Commenti
GJ48+9G Gonnosfanadiga, Sud Sardegna, Italia
Segnalazione posizione
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Un luogo magico
Comune di Gonnosfanadiga
La tomba dei giganti di San Cosimo si trova immersa nella valle del fiume Terra Maistus, ai piedi del rilievo montuoso di Montevecchio. Il nome è dato dalla vicinanza della chiesetta campestre sorta in epoca medievale ma originariamente era conosciuta come Sa Grutta de Santu Giuanni. Il primo a scoprire il monumento fu il proprietario del terreno che, durante i lavori di disboscamento si accorse della presenza del sepolcro, recuperando poi 6 vasi dal vano tombale. Successivamente, l’archeologo Giovanni Ugas, si occupò di portarla interamente alla luce con una campagna di scavo nel 1981. I lavori hanno permesso di datare l’edificazione del sepolcro nel Bronzo Medio (14 sec. a.C.) ma fu utilizzata per molto tempo dopo. In Sardegna ad oggi, è la tomba dei Giganti più lunga che si conosca (30 mt nel complesso) con una camera a corridoio lunga ben 22,10 mt e alto 1,90 terminante con un abside e preceduta da due portelli separati da un architrave inserito negli stipiti laterali a 45 cm dal pavimento. La copertura interna a lastroni disposti a piattabanda è quasi del tutto conservata. Le mura laterali sono composte da grandi massi di granito locale sovrapposti e cementati con malta di fango. Il pavimento, in parte ancora visibile, è coperto di pietre e ciottoli. L’esedra ha invece una corda di 17,70 mt ed una freccia di 5,60 ed è incorniciata in tutta la sua circonferenza da un bancone-sedile. L’ingresso è orientato a sud e non c’è più traccia della stele centrale centinata ma sembra fosse invece presente il portello di chiusura. Alla destra dell’apertura troviamo un focolare. L’interno della camera è stato dissestato da scavi abusivi e oltre il reperimento dei vasi da parte del proprietario del terreno, furono rinvenute ciotole, anfore, tazze e collane di vetro di provenienza micenea. Il Prof. Barnabò Brea ritiene che queste ultime, databili al 1400/1300 a.C. comprovino il rapporto tra mondo miceneo e mondo nuragico. Tutti i reperti sono conservati e visibili al museo di Sardara e di Cagliari. Tutto intorno al sepolcro possiamo notare invece inusuali muretti a secco che solitamente non ritroviamo nelle altre tombe dei giganti dell’Isola e secondo il Prof. Ugas avrebbero avuto la funzione di recinti per il bestiame in una frequentazione successiva. A circa 60 metri poi abbiamo il piacere di scoprire la presenza di una seconda tomba dei giganti ma molto più piccola orientrata a S/O, con una esedra di 4 metri di corda, camera lunga 2,80 mt.
Per arrivare alla tomba dalla S.S. 131 al km 44,7 si svolta a Sanluri e si procede in direzione di Guspini. Superata San Gavino si prende il bivio a sinistra per Gonnosfanadiga, e si avanza verso Guspini sulla S.S.126. Al primo bivio a sinistra si prosegue sinché si svolta a destra verso Arbus, continuando per circa km 2,5, accedendo ad una strada sterrata che percorrerete per altri 300 m. Al bivio si svolta a destra per proseguire per altri 200 m finché non vi troverete davanti il sepolcro in tutta la sua bellezza.
Ben conservata, la tomba dei giganti di San Cosimo è inserita in un contesto naturalistico molto bello.
Assolutamente da visitare, per chi vuole innamorarsi dell'archeologia nuragica.