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Tomba dei giganti di San Cosimo

09035 Gonnosfanadiga SU, Italia

Tomba dei giganti di San Cosimo
Punto di riferimento storico
4.5
124 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
GJ48+9G Gonnosfanadiga, Sud Sardegna, Italia
donnanuragica.com
Segnalazione posizione
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Lunedì: 00–24
Martedì: 00–24
Mercoledì: 00–24
Giovedì: 00–24
Venerdì: 00–24
Sabato: 00–24
Domenica: 00–24
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Janas Escursioni
Janas Escursioni2 anni fa
Un' esedra molto estesa per una tomba collettiva ancora ben tenuta.
Un luogo magico
Comune di Gonnosfanadiga
Briello Porcu
Briello Porcu2 anni fa
Una delle tombe dei giganti meglio conservate.. almeno al sud Sardegna.. bellissimo posto. Accessibile. Ve la consiglio sicuramente
Ilaria Cardella
Ilaria Cardella2 anni fa
Una sensazione incredibile quando ti trovi davanti alla sua magneficenza!

La tomba dei giganti di San Cosimo si trova immersa nella valle del fiume Terra Maistus, ai piedi del rilievo montuoso di Montevecchio. Il nome è dato dalla vicinanza della chiesetta campestre sorta in epoca medievale ma originariamente era conosciuta come Sa Grutta de Santu Giuanni. Il primo a scoprire il monumento fu il proprietario del terreno che, durante i lavori di disboscamento si accorse della presenza del sepolcro, recuperando poi 6 vasi dal vano tombale. Successivamente, l’archeologo Giovanni Ugas, si occupò di portarla interamente alla luce con una campagna di scavo nel 1981. I lavori hanno permesso di datare l’edificazione del sepolcro nel Bronzo Medio (14 sec. a.C.) ma fu utilizzata per molto tempo dopo. In Sardegna ad oggi, è la tomba dei Giganti più lunga che si conosca (30 mt nel complesso) con una camera a corridoio lunga ben 22,10 mt e alto 1,90 terminante con un abside e preceduta da due portelli separati da un architrave inserito negli stipiti laterali a 45 cm dal pavimento. La copertura interna a lastroni disposti a piattabanda è quasi del tutto conservata. Le mura laterali sono composte da grandi massi di granito locale sovrapposti e cementati con malta di fango. Il pavimento, in parte ancora visibile, è coperto di pietre e ciottoli. L’esedra ha invece una corda di 17,70 mt ed una freccia di 5,60 ed è incorniciata in tutta la sua circonferenza da un bancone-sedile. L’ingresso è orientato a sud e non c’è più traccia della stele centrale centinata ma sembra fosse invece presente il portello di chiusura. Alla destra dell’apertura troviamo un focolare. L’interno della camera è stato dissestato da scavi abusivi e oltre il reperimento dei vasi da parte del proprietario del terreno, furono rinvenute ciotole, anfore, tazze e collane di vetro di provenienza micenea. Il Prof. Barnabò Brea ritiene che queste ultime, databili al 1400/1300 a.C. comprovino il rapporto tra mondo miceneo e mondo nuragico. Tutti i reperti sono conservati e visibili al museo di Sardara e di Cagliari. Tutto intorno al sepolcro possiamo notare invece inusuali muretti a secco che solitamente non ritroviamo nelle altre tombe dei giganti dell’Isola e secondo il Prof. Ugas avrebbero avuto la funzione di recinti per il bestiame in una frequentazione successiva. A circa 60 metri poi abbiamo il piacere di scoprire la presenza di una seconda tomba dei giganti ma molto più piccola orientrata a S/O, con una esedra di 4 metri di corda, camera lunga 2,80 mt.

Per arrivare alla tomba dalla S.S. 131 al km 44,7 si svolta a Sanluri e si procede in direzione di Guspini. Superata San Gavino si prende il bivio a sinistra per Gonnosfanadiga, e si avanza verso Guspini sulla S.S.126. Al primo bivio a sinistra si prosegue sinché si svolta a destra verso Arbus, continuando per circa km 2,5, accedendo ad una strada sterrata che percorrerete per altri 300 m. Al bivio si svolta a destra per proseguire per altri 200 m finché non vi troverete davanti il sepolcro in tutta la sua bellezza.
Barore Pirisi
Barore Pirisi2 anni fa
Meravigliosa testimonianza megalitica del passato.
Ben conservata, la tomba dei giganti di San Cosimo è inserita in un contesto naturalistico molto bello.
Assolutamente da visitare, per chi vuole innamorarsi dell'archeologia nuragica.
Lucia ientile
Lucia ientile2 anni fa
Posto magico. La tomba è circondata in modo quasi perfetto da un perimetro di pietre circolare all'interno del quale si trova la tomba. Un perimetro doppio fascia la tomba in sé e all'interno del cerchio ci sono due specie di focolai ai lati dell'ingresso anch'essi circolari. Intorno rumore dell'acqua che scorre e distese di laghetti. L'acqua attraversa per intero la tomba e non si capisce da dove arrivi. Vicino una sughera secolare gli fa da custode.Un luogo di pace...
Gabriele Atzori
Gabriele Atzori2 anni fa
Nell'area tra Gonnosfanadiga e Arbus si trova una notevole concentrazione di rovine nuragiche tra cui spicca per dimensioni la tomba dei giganti di S.Cosimo. La stessa risale al XIV secolo a.c ma un suo riutilizzo è confermato sino al periodo romano. È tra le più grandi sinora rinvenute ed è possibile accedere al suo interno. I cumuli circolari di fronte all'ingresso si ipotizza siano stati utilizzati per scarnificare i corpi dei defunti prima dell'inumazione, mentre i recinti esterni sono di epoca posteriore, probabilmente per delimitare l'area sacra. I reperti rinvenuti sono tuttora esposti al museo archeologico di Cagliari. Nelle vicinanze troverete altre tombe dei giganti e vari nuraghe, oltre alla chiesa campestre di S.Cosimo(XVII secolo circa), il tutto purtroppo in rovina e in terreni privati. Consigliato
Laura Cuccuru
Laura Cuccuru2 anni fa
Accessibile. In buono stato. Il "giardino" tutt'attorno è evidentemente curato dalle greggi che appositamente vengono introdotte per rasare il manto erboso. Sapientemente, esse, risparmiano le bellissime Orchidee Selvatiche (Orchis) sparse un po ovunque, in fioriscenza a ridosso della primavera. La ricca vegetazione ospita tantissime specie tra cui rigogliosi Asfodeli.
Gianluca Cabras
Gianluca Cabras2 anni fa
Bel sito archeologico , poco valorizzato e non segnalato
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