/Piedmont/Attrazione turistica

Monumento a Vittorio Emanuele II

Largo Vittorio Emanuele II, 1370, 10128 Torino TO, Italia

Monumento a Vittorio Emanuele II
Attrazione turistica
4.4
116 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
3M8C+79 Torino, Città Metropolitana di Torino, Italia
comune.torino.it
Segnalazione posizione
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Tiziana Botteri
Tiziana Botteri2 anni fa
...trovarsi davanti a questo Monumento a Vittorio Emanuele II che si trova a Torino...all'incrocio tra corso Vittorio Emanuele II e corso Galileo Ferraris...è una cosa fantastica!!!...maestoso e imponente!!...chiaramente è dedicato a Vittorio Emanuele...primo Re d'Italia!!...si dice che fu voluto dal figlio...Re Umberto I!!!...e che è stato pagato a proprie spese!!..iI Monumento è in bronzo e granito!!...si dice inoltre che fu costruito tra molte difficoltà!!!...contrasti e polemiche con il municipio di Torino!!...…la statua del Re s'innalza maestosa!!!...nei gruppi scultorei collocati alla base del monumento sono rappresentati: l'Unità...la Fratellanza...il Lavoro e la Libertà!!...il Monumento raggiunge l'altezza di 39 metri!!...il Monumento dà le spalle a occidente in direzione della Francia...come segno di disprezzo a causa dei vari contrasti e dei faticosi compromessi politici che i Savoia dovettero contrarre col Paese d'oltralpe... per ottenere l'indipendenza del Regno d'Italia!!!...non passa inosservato!!!...lo si vede sicuramente!!!
Mattia
Mattia2 anni fa
È dedicato a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia. Fu voluto dal figlio, re Umberto I, e da lui pagato a proprie spese. Il monumento, in bronzo e granito, è opera dell'architetto Pietro Costa. Fu eretto tra il 1882 ed il 1899, tra molte difficoltà, contrasti e polemiche con il municipio di Torino.
Venne inaugurato il 9 settembre 1899, a vent'anni dalla morte del re. Grandi furono i festeggiamenti per cui il giorno dell'inaugurazione corso Vittorio Emanuele II e via Roma furono illuminati a festa.
La statua del re s'innalza maestosa su alte colonne doriche. Nei gruppi scultorei collocati alla base del monumento sono rappresentati: l'Unità, la Fratellanza, il Lavoro e la Libertà. Il monumento raggiunge la considerevole altezza di 39 metri.
Per la sua altezza viene popolarmente chiamato "il Re sui tetti" oppure, dai torinesi, "Barba Vigiu".
Il monumento volge le spalle a occidente, ovvero in direzione della Francia, come sprezzo a causa dei vari contrasti e dei faticosi compromessi politici che i Savoia dovettero contrarre col Paese d'oltralpe, per ottenere l'indipendenza del Regno d'Italia.
Jessica Dn
Jessica Dn2 anni fa
Di una maestosità sorprendente, fa rimanere a bocca aperta. Molto imponente, ricco di dettagli, bisogna prendersi del tempo per poterlo ammirare completamente. È un momento decisamente da non perdere
Alberto Gozzelino
Alberto Gozzelino2 anni fa
La statua del re si innalza maestosa su alte colonne doriche. Nei gruppi scultorei collocati alla base del monumento sono rappresentati: l'Unità, la Fratellanza, il Lavoro e la Libertà. Il monumento raggiunge la considerevole altezza di 39 metri.
Per la sua altezza viene popolarmente chiamato "il Re sui tetti" oppure, dai torinesi, "Barba Vigiu".
Curiosamente, il monumento volge le spalle a occidente, ovvero in direzione della Francia, come sprezzo a causa dei vari contrasti e dei faticosi compromessi politici che i Savoia dovettero contrarre coi cugini d'oltralpe, per ottenere l'indipendenza del Regno d'Italia.

Note
Davide Pizzi
Davide Pizzi2 anni fa
Il monumento al primo re d’Italia, eretto nell’ex piazza d’Armi, è opera dello scultore genovese Pietro Costa. Ebbe una travagliata vicenda costruttiva, lunga vent’anni, che terminò nel 1899 con l’inaugurazione e i solenni festeggiamenti.
L'Atleta In Cucina
L'Atleta In Cucina2 anni fa
Imponente monumento al centro di una rotonda
Roberto Gerbi
Roberto Gerbi2 anni fa
Il monumento, con i suoi 39 metri d'altezza, troneggia in centro a Corso Vittorio (Emanuele II), da non confondere con Piazza Vittorio (Veneto).
L’intenzione del Comune di Torino di elevare un monumento al primo sovrano d’Italia fu anticipata dal re Umberto I (1844-1900) il 23 gennaio 1878, a riparazione del torto subito da Torino quando le spoglie di Vittorio Emanuele II (1820-1878) furono sepolte a Roma. In quella occasione il Re decise di donare alla prima capitale d’ Italia non solo i cimeli del padre, ma anche la considerevole somma di un milione di lire, proprio per realizzare un ricordo perenne al padre. Il fatto che pagasse di tasca sua non deve essere considerato un gran merito visto i modi con cui Umberto I si è "guadagnato lo stipendio" nella sua vita.
Il concorso per il monumento, da innalzarsi al centro dell’ex piazza d’Armi, vide la presentazione di ben 46 bozzetti e 8 disegni. Il primo aprile del 1879 sulla Gazzetta Ufficiale del Regno apparve il responso della commissione giudicatrice: a firmare il monumento sarebbe stato il giovane scultore genovese Pietro Costa (1849-1901). A dispetto del dettagliato cronoprogramma che prevedeva la consegna dell’opera entro la fine del 1885, i lavori andarono a rilento a causa delle incomprensioni insorte tra l’artista e l’amministrazione comunale in merito alle tempistiche di realizzazione e alle modalità d’opera. Finalmente, il 9 settembre 1899, dopo addirittura un processo, il monumento fu inaugurato alla presenza del Re e della corte, ma tra mille polemiche e senza il consenso dell’artista. La statua in bronzo del sovrano, in piedi a capo scoperto sopra un tappeto, è sorretta da quattro colonne doriche. Alla base, quattro figure rappresentano l’Unità, la Libertà, la Fratellanza ed il Lavoro. Agli angoli le aquile che sorreggono i festoni evidenziano le date che portarono all’Unità: 1848, 1859, 1866, 1870.
Per la sua altezza viene popolarmente chiamato "il Re sui tetti" oppure, dai torinesi, "Barba Vigiu".
La statua volge le spalle a occidente, ovvero in direzione della Francia, come sprezzo per i vari contrasti e i faticosi compromessi politici coi cugini d'oltralpe, per ottenere l'indipendenza del Regno d'Italia.
Per quanto riguarda la figura politica e morale del personaggio rappresentato, invito alla lettura di "Indietro Savoia! Storia controcorrente del Risorgimento italiano" di Lorenzo Del Boca.
Lorenzo Spellecchia
Lorenzo Spellecchia2 anni fa
È semplicemente imperioso si dice che nel monumento dia le spalle ai francesi
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