Museo Civico di Cuneo
Via Santa Maria, 10, 12100 Cuneo CN, Italia
4.5
383 recensioni
8 Commenti
9HV2+V4 Cuneo, Provincia di Cuneo, Italia
Segnalazione posizione
Reclama questa posizione
Lunedì: Chiuso
Martedì: 15–18
Mercoledì: 15–18
Giovedì: 15–18
Venerdì: 15–18
Sabato: 15–18
Domenica: 15–18
Martedì: 15–18
Mercoledì: 15–18
Giovedì: 15–18
Venerdì: 15–18
Sabato: 15–18
Domenica: 15–18
È stata la volta, ieri, del Museo Civico di Cuneo, contenuto nel complesso monumentale San Francesco.
Si accede e si ha a disposizione subito la vista di un chiostro, di cui, tuttavia, non si può cogliere la storia (la quale ritengo sia interessante) poiché il percorso conduce sulla destra alla biglietteria (e non si è sicuri di poter invertirlo, benché, devo dire, fortunatamente ci si sente generalmente a proprio agio). Nel tragitto iniziale, una giovane addetta mi ha correttamente offerto una mano per recarmi nella succitata biglietteria. Lì son stato accolto da due gentili signore in tempi differenti, la prima al front office per gli adempimenti del caso, la seconda quale guida, di cui ho preferito usufruire per assorbire vari dettagli che, altrimenti, non avrei potuto conoscere. Nello spazio intercorrente fra gli adempimenti burocratici e il contatto iniziale con la guida, ho dato un'occhiata alla mostra d'arte contemporanea estesa per tutta la deliziosa navata centrale, con le due laterali, parte d'architettura ecclesiastica adiacente lo sportello.
Mentre ammirevoli si sonio rivelati anche i basamenti di una struttura muraria (portanti di colonne oggi non visibili), probabilmente sempre a carattere religioso, antecedenti (i basamenti con rispettive colonne) l'osservabile più esteso complesso, asserire vi sia qualcosa d'artistico in quadrati rossi affondati da qualche follower di Fontana e in una specie di piatto gigantesco di cozze prive della parte edibile è onestamente arduo. Ho scattato, comunque, qualche foto per dar l'idea di queste "meraviglie", tra cui spiccano sfere di varie dimensioni (che ho preferito non immortalare), di cui non conosco l'intitolazione, e l'installazione <
Passando al museo vero, diremo che i reperti sono della zona e riferibili a un periodo preistorico, a uno Romano, a uno Longobardo e a uno moderno (partendo anche da un secolo o più, in base agli articoli, anteriormente rispetto all'Unità d'Italia).
A giudicare dalla quantità e dall'interesse storico del raccolto, probabilmente solo due aree avrebbero potuto costituire, ciascuna, un piccolo museo a se stante, e sono quella concernente l'epoca Longobarda e quella concernente l'epoca moderna. Furba (nel senso buono del termine) è stata la soluzione di raggruppare quanto a disposizione (oltretutto non solo grazie al pubblico, ma anche al conferimento di visionari privati).
Sinteticamente:
1) la zona dedicata alla preistoria è, molto in minor, un museo di scienze naturali, con qualche ricostruzione piacevole per la didattica. Incapaci di offrire emozioni si sono rivelati i calchi, fra quelli a memoria emergenti, sia quello donato dalla Francia (Tenda o Tende, a seconda della preferenza, monte Bego) che quello riguardante la Stele di Busca, conservata al Museo Archeologico di Torino;
2) la zona dedicata ai Romani è piccola, ma sembra viva, con segni significativi del loro passaggio e della loro impronta (anche meramente reale, fatta di calzature chiodate). Sono apprezzabili la lavorazione del vetro, dei metalli e dei manufatti di riparo abitativo, ma anche della pietra per iscrizione;
3) la zona dedicata ai Longobardi è altrettanto emozionante, nonché quella più curata nella presentazione. Le spade, i tratti di cintura e i monili lasciano esterrefatti;
4) La zona dedicata ai tempi "moderni" è, negli elementi autentici, attraente, in quelli ricostruiti (pochi, per la verità) insipida.
Suggerirei di dedicare spazio illustrativo agli affreschi.
Questo museo merita di esser visitato.
Se andate a visitare questa splendida mostra non ne rimarrete delusi, vale la pena di fare un viaggio a Cuneo anche perché è una bella città.