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Mitreo Barberini

Via Venti Settembre, 2, 00187 Roma RM, Italia

Mitreo Barberini
Punto di riferimento storico
4.8
25 recensioni
8 Commenti
Istruzioni di orientamento
WF2R+V9 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
+39 06 3996 7702
soprintendenzaspecialeroma.it
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L'Osservatore Tiburtino
L'Osservatore Tiburtino2 anni fa
Dalla fine del I° sec. d.C, ha inizio la diffusione nell'Impero Romano del culto misterico di Mitra, il cui nome significa "contratto", dio dell'onestà, dell'amicizia e dei patti, di antichissime origini indo-iraniche. Il culto si diffuse nelle regioni occidentali dell'Impero, grazie ai legionari romani che lo avevano conosciuto durante le campagne in Oriente, incrementando notevolmente la sua importanza dal II° al IV° secolo. Religione professata prevalentemente in ambito militare e amministrativo, con la rigida esclusione della componente femminile, il mitraismo fu oggetto di favore e protezione di molti imperatori.
Il Mitreo Barberini, uno dei TRE mitrei DIPINTI giunto fino a noi dall'epoca romana(gli altri DUE si trovano a Marino e a Santa Maria Capua Vetere), riutilizza i resti di un edificio romano del II secolo d.C. e fu scoperto, casualmente, nel 1936, nel corso di lavori edilizi. Consiste in una sala con volta a botte e le tipiche banchine laterali (praesepia). Di grande interesse è la raffigurazione pittorica sulla parete di fondo con al centro la scena di tauroctonia (l'uccisione del toro), mentre un cane e un ser pente succhiano il sangue dell'animale e uno scorpione gli morde i testicoli. Ai lati del riquadro principale, i due dadofori (portatori di fiaccole). Cautes e Cautopates, assistono alla scena, sovra stata dalla volta celeste con simboli astrali. I dieci piccoli quadri che affiancano la rappresentazione centrale narrano la storia sacra del dio.
Il monumento è stato più volte oggetto di delicati interventi di restauro, che hanno riportato alla luce particolari nascosti, come le stelle di colore ocra e rosso con tracce di doratura visibili nella scena centrale e la coppia di pesci raffigurata sul lato corto della parete della nicchia. Le manutenzioni annuali consentono un monitoraggio puntuale dell'ambiente e assicurano la conservazione di uno dei più interessanti mitrei presenti sul territorio.
Alessandro Torelli
Alessandro Torelli2 anni fa
All’interno del palazzo Savorgnan di Brazzà, sede del circolo ufficiali delle forze armate italiane, sito nell’area museale di palazzo Barberini, nasconde nei sui sotterranei uno spettacolare Mitreo dai colori ancora vivi.
Vi si accede solo in compagnia di una guida e l’ingresso viene aperto solo su appuntamento ma, ne vale la pena.
Roberto Cecchini
Roberto Cecchini2 anni fa
Un palazzo sconosciuto (eppure il condottiero che l'ha posseduto ha dato addirittura il nome a una capitale africana, Brazzaville) nasconde un piccolo grande tesoro, unico nel suo genere e perfettamente conservato. Si accede da via xx settembre al 2, poco prima dell'incrocio delle 4 Fontane, percorrendo il giardino fino alla casina di sughero, accanto la quale c'è l'ingresso. Un locale unico simile a una grotta della quale restano pochi segnali di imitazione con inserti di pomice (tipo ninfeo) in quel che resta della volta che copriva lo splendido affresco che rappresenta in tutti i suoi elementi (e sono tanti) il mondo del mitraismo. Non è un sito che si può apprezzare pienamente senza un guida (e solo una guida esperta come lo sono i funzionari della soprintendenza può essere utile). Dovete ammirare ogni singolo particolare a partire dai graffiti a carbone che si intravedono sulle pareti (formule magiche?!) o dalla iscrizione del committente sul marmo. Bella la storia di mitra nei riquadri che vanno letto in senso antiorario. Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile cliccate su utile e se volete seguitemi
Fabiola G.
Fabiola G.2 anni fa
Situato sotto il circolo ufficiali vicino a palazzo Barberini, è uno dei tre mitrei in cui è possibile ammirare l'affresco dai colori vividi del dio Mitra. Visitabile solo su prenotazione grazie alla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma.
Gianluca Pica
Gianluca Pica2 anni fa
Questo mitreo, luogo di culto misterico databile attorno al III secolo d.C., è stato ritrovato nel corso di alcuni lavori di restauro in quello che era un'ala dell'enorme complesso seicentesco voluto dalla famiglia Barberini nel Seicento, quando essa era all'apice del suo potere e prestigio.
Oggi il Palazzo Barberini è certamente focale di tutta la zona, ma semmai riuscireste ad entrare in questo angusto spazio antico rimarrete davvero stupefatti, e per diverse motivazioni. Innanzitutto potrete entrare in contatto con uno dei mitrei di Roma, luoghi dedicati al culto del Dio Mitra, una divinità orientale e non romana che spopolò nell'Urbe e tra la popolazione soprattutto nel II e III secolo d.C. Di mitrei ce ne sono molti a Roma, ma questo è praticamente unico per un motivo: gli affreschi che lo decorano.
Spesso, infatti, i mitrei visibili oggi ci permettono a malapena di comprendere come si sviluppava l'ambiente dal punto di vista archeologico, così come ci danno appena qualche accenno sull'iconografia delle decorazioni presenti, spesso cancellate dalla storia. Ma qui vi sono ancora le pitture policrome originali a gettare nuova luce sul culto di Mitra, un culto di cui, essendo misterico, ancora oggi conosciamo poco. E così vedere la divinità nel suo tradizionale atto, il sacrificio sacro di un toro dal cui sangue sarebbe sgorgata la vita, brilla letteralmente per la freschezza dei colori. Davvero impressionante, davvero bellissimo
Carlo Carlevale
Carlo Carlevale2 anni fa
IL mitreo era un centro di culto dei seguaci
del mitraismo. Il mitraismo o mithraismo fu un'antica religione ellenistica, basata sul
culto di un dio chiamato Meithras che apparentemente deriva dal dio persiano Mitra e da altre divinità dello zoroastrismo. A differenza dello zoroastrismo fu una religione misterica.
Il Mitreo Barberini è uno dei mitrei meglio conservati di Roma. Si trova tra la facciata posteriore di Palazzo Barberini, in via delle Quattro Fontane, e via San Nicola da Tolentino. Scoperto per un caso fortuito nel 1936, insieme al mitreo di S. Prisca è un rarissimo esempio di mitreo dipinto a Roma. Ha la tipologia tipica dell'aula dedita al culto del dio persiano: sala rettangolare con volta a botte e banconi laterali dove gli iniziati consumavano il pasto comune. L'ambiente è inserito in un edificio del II sec. d.C. utilizzato per il culto nel secolo successivo. Di grande interesse è la raffigurazione pittorica sulla parete di fondo con la consueta scena di tauroctonia, (l'uccisione del toro), simboli astrali e dieci piccoli quadri del dio stesso.Il sito rientra nel calendario esclusivo di "Archeologia nascosta": ciclo di visite guidate a siti archeologici generalmente chiusi al pubblico, per conoscere luoghi e monumenti minori di Roma e per scoprire storie e personaggi del passato.
Lorenzo Rolla
Lorenzo Rolla2 anni fa
Favolosa notizia! Da sabato 13 novembre 2021 ogni secondo e quarto sabato del mese sarà possibile ammirare questo gioiello archeologico nel centro storico di Roma.
Salvatore sepe
Salvatore sepe2 anni fa
bellissimo da vedere
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